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Unioni civili,centrodestra pronto a presentare referendum abrogativo

Giovanardi: "Non siamo contrari al riconoscimento dei diritti, ma Renzi ci ha impedito di discutere la legge". Sacconi: "Questo è un nuovo giacobinismo antiumano"

Il giorno dopo l'approvazione della legge sulle unioni civili, l'opposizione di centrodestra, che già aveva annunciato battaglia, ha costituito un comitato e si prepara a presentare un referendum per abrogarne una parte se e quando il Capo dello Stato promulgherà la legge. "Non siamo contrari al riconoscimento dei diritti - spiega Carlo Giovanardi - ma Renzi ci ha impedito con la fiducia di emendare e discutere la legge".

In conferenza stampa insieme a Giovanardi per annunciare il referendum attraverso il quale "ridare la parola ai cittadini che rappresentiamo" e per presentare il motto del comitato per il no, l'hashtag #ciricorderemo, anche Gaetano Quagliariello ed Eugenia Roccella (Idea), Maurizio Gasparri e Lucio Malan (Fi), Gian Marco Centinaio e Nicola Molteni (Lega), Francesco Bruni e Lucio Tarquinio (Conservatori e Riformisti), Fabio Rampelli ed Edmondo Cirielli (Fratelli d'Italia), Gian Luigi Gigli e Mario Sberna (Ds-Cd), Guglielmo Vaccaro (Italia Unica) e il presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi.

"Chiediamo di abrogare solo alcuni articoli - spiega Quagliariello - in particolare quelli che creano una discriminazione tra ipotesi di convivenza tra coppie eterosessuali e quelle omosessuali. Non siamo contrari a che vengano assegnati diritti alle persone e alle affettività, ma questa legge tende a creare un simil-matrimonio per poter consentire a due omosessuali di diventare genitori di figli programmati e che come tali avranno grandi problemi".

Il comitato per il referendum sarà presieduto da Eugenia Roccella, portavoce del primo Family Day, che spiega: "Siamo aperti alle associazioni pro life e family, alle piazze romane riempite dal Circo Massimo a San Giovanni. La battaglia non è finita con un voto finale ottenuto a colpi di fiducia, canguri e violentando la Costituzione. Noi non abbiamo potuto rappresentare chi ci ha votato, non abbiamo potuto votare un solo emendamento e allora è giusto che la battaglia ritorni nelle piazze, contro una legge che vuole costituire un simil matrimonio con un mercato della filiazione aperto e intoducendo l'utero in affitto".

Quagliariello prosegue sottolineando che, anche se c'è chi festeggia con la bandiera aqrcobaleno, " noi certamente non andremo in piazza con la bandiera bianca. Oggi il centrodestra su questa battaglia si è riunito, al di là delle differenze. Renzi, invece, per tenere insieme la sua maggioranza deve mettere la fiducia".

E se il presidente della Repubblica firmerà la legge (cosa, che per il comitato del no non è scontata), sul testo pende comunque un ricorso dei senatori in Cassazione. Malan denuncia "la mancanza copertura finanziaria del provvedimento, visto che la certificazione del ministero dell'economia è ridicola e fasulla. Le adozioni che già oggi si fanno attraverso sentenza saranno enormemente facilitate, perché si presenteranno persone unite da un vincolo sostanzialmente uguale al matrimonio, questo vuole dire via libera all'utero in affitto, allo sfruttamento delle donne con l'acquisto dei loro ovociti, all'indottrinamento gender nelle scuole, perché sarà quasi obbligatorio spiegare ai bambini che i figli possono nascere anche da due uomini e due donne".

Per Sacconi, "siamo in presenza di un nuovo giacobinismo antiumano, e il numero degli aderenti alla campagna referendaria aumenterà nei prossimi giorni appena sarà colmata la differenza tra informati e non informati".

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