Comunali Milano, Panorama: "Giuseppe Sala non è candidabile"
Secondo il settimanale, non risulta siano mai state protocollate le dimissioni del candidato Pd da commissario di Expo2015. Arrivano però le smentite di Palazzo Chigi e dell'interessato
Giuseppe Sala non sarebbe candidabile come sindaco di Milano: lo annuncia Panorama, che uscirà domani in edicola con un ampio dossier a riguardo. Secondo il settimanale, non risulta siano mai state protocollate le dimissioni del candidato Pd da commissario di Expo2015: ciò lo renderebbe sia ineleggibile per il Comune di Milano, sia incompatibile con il ruolo di consigliere d’amministrazione della "Cassa depositi e prestiti" (Cdp), che occupa da ottobre 2015.
Secondo la ricostruzione di Panorama, Sala ha firmato il 28 ottobre 2015 l'"autodichiarazione di compatibilità", necessaria per la nomina in Cdp, affermando di non ricoprire incarichi politici nazionali: allora, però, era commissario straordinario di governo all'Expo. In seguito, il candidato Pd ha dato le dimissioni solo da amministratore delegato della società Expo il 18 dicembre 2015, ratificate due mesi dopo, quando la campagna elettorale era già iniziata.
Secondo lo staff di Sala, contattato da Panorama per chiarimenti, le dimissioni "inviate al cda di Expo lo hanno fatto automaticamente decadere anche da commissario". In realtà, in base alla giurisprudenza, la volontà di terminare l’incarico commissariale deve essere comunicata al governo: poiché Sala è stato nominato da un decreto del presidente del Consiglio, un altro decreto – di cui non c’è traccia - avrebbe dovuto notificare l’accettazione delle dimissioni.
Per firmare questo decreto, inoltre, il premier Matteo Renzi aveva tempo solo fino alla data di presentazione delle candidature, ovvero l’ 8 maggio: “Qualsiasi mossa successiva o incompleta – sottolinea Panorama - sancirebbe l’ ineleggibilità dell’ex numero uno di Expo”.
LA PRECISAZIONE DI PALAZZO CHIGI - Fonti di Palazzo Chigi hanno invece sottolineato come la lettera di dimissioni dalla carica di commissario dell'Expo sia stata inviata il 15 gennaio 2016 e protocollata dalla Presidenza del Consiglio il 18 gennaio 2016. Le stesse fonti hanno poi specificato che in questi casi un atto formale di dimissioni è già pienamente efficace, e dunque non occorre alcun adempimento.
Anche lo stesso Sala risponde alle accuse, parlando di " vicenda ridicola". Secondo il candidato Pd, il settimanale è stato infatti protagonista di una " meschina provocazione, spiegabile solo con la volontà di non vedere i problemi politici del candidato protetto", tra cui il sostegno concordatogli da "personaggi di stampo razzista" e il "tentativo di candidare condannati in via definitiva". E conclude dicendo: "Sarà il buon senso dei milanesi a fare giustizia di queste miserie".
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