Nel controverso quartiere di Tooting, dove è cresciuto in una casa popolare insieme a sette fratelli, oggi sono in molti a festeggiare. Perché il laburista 45enne Sadiq Khan, il primo sindaco musulmano di Londra, non si è mai dimenticato delle sue origini e la sua storia professionale lo testimonia. Figlio di un conducente di autobus e di una sarta pachistani che hanno dedicato stipendi e aiuti pubblici a crescere dignitosamente la loro famiglia, passa l'adolescenza tra la scuola e gli allenamenti di pugilato, la sua prima passione. Poi, a 24 anni, il matrimonio con Saadiya Ahmed, dalla quale avrà due figli, e l'inizio della sua carriera da avvocato impegnato nella difesa dei diritti civili.
L'esordio di Khan è come apprendista dell'attivista per i diritti umani Louise Christian, che appena tre anni dopo lo sceglie come partner nel suo studio, soprannominato Christian Khan. Per tre anni è anche presidente di Liberty, un gruppo di pressione per i diritti civili. Negli anni rappresenta figure controverse, come il leader del gruppo "Nation of Islam" Louis Farrakhan, a cui è vietato l'ingresso negli Stati Uniti dal 1986, perché le sue dichiarazioni razziste e antisemite potrebbero provocare problemi di ordine pubblico. Khan nel 2011 si esprime a favore di una revoca di questo divieto da parte di Londra e riesce a farla accogliere in primo grado.
Il salto nella politica avviene nel 2004, quando rimane vacante un seggio laburista nella circoscrizione di Tooting. Un anno dopo Khan viene eletto come membro della Camera dei Comuni. Il premier Gordon Brown lo nomina nel 2008 segretario di Stato 'junior' per le Comunità locali e, nel 2009, segretario di Stato dei Trasporti. Il riconoscimento definitivo per la sua carriera nel partito arriva però nel 2010, quando guida la campagna che porta Ed Miliband a essere eletto come leader dell'opposizione. Cinque anni dopo, Khan è fra i dirigenti che nominano Jeremy Corbyn per succedere a Miliband, nonostante da allora abbia preso le distanze dal nuovo leader e dalle sue politiche.