Sindaco Lodi, incastrato dalle intercettazioni: "Formattiamo il pc?"
Simone Uggetti avrebbe tentato di "ammorbidire" la funzionaria che aveva fatto scattare l'inchiesta promettendo un posto di lavoro per la sorella
Aveva cercato di formattare il computer per eliminare ogni traccia dell'appalto "pilotato" per assegnare la gestione di due piscine estive del Comune di Lodi. Simone Uggetti, fedelissimo del renziano Lorenzo Guerini, suo precessore a palazzo Broletto, è finito in carcere con l'accusa di turbativa d'asta. E dalle intercettazioni spunta il tentativo di "ammorbidire" la funzionaria che ha fatto scattare l'inchiesta promettendole un posto alla sorella.
Al centro dell'inchiesta, condotta dal pm di Lodi Laura Siani, c'è la gara per aggiudicarsi per sei anni gli impianti sportivi Attilio Concardi e Belgiardino, che ogni estate incassano mediamente 400mila euro. Un volume d'affari importante che, grazie a un "bando scritto a quattro mani" con l'avvocato Cristiano Marini, anche lui finito in carcere, sarebbe andato direttamente alla Sporting Lodi, che quella gara se l'è aggiudicata con un'offerta di appena 7.500 euro, poco più dei 5.000 euro fissati come base d'asta. Il testo della gara, infatti, era stato creato (questa l'accusa) "su misura" per la società sportiva di cui Marini era consigliere. Il Comune di Lodi, però, avrebbe potuto ricavare molto di più.
Le pressioni sulla funzionaria - Il bando doveva essere pronto a gennaio, come da prassi, invece è stato pubblicato sul sito del Comune solo a metà aprile, lasciando poco più di due settimane ai potenziali concorrenti per partecipare. A quel punto solo la Sporting Lodi aveva i requisiti necessari. Tutti elementi che hanno insospettito Caterina Uggè, la dipendente comunale incaricata dal sindaco di stilare il capitolato. La dipendente pubblica è stata oggetto di vere e proprie pressioni per modificare il bando, creando un testo "su misura" per favorire "soggetti politicamente graditi e prescelti" dal primo cittadino, che addirittura aveva pensato di procedere con assegnazione diretta.
Dalle intercettazioni i tentativi di depistaggio - Il sindaco di Lodi, fin dai primi di aprile, si stava adoperando per cancellare ogni traccia dai pc e dai telefonini di mail e altri documenti potenzialmente utili alle indagini. E proprio per questo il gip Isabella Ciriaco ha deciso di mandare lui nel carcere di San Vittore e l'avvocato Marino nel carcere di Lodi. A mettere il sindaco e l'altro indagato con le spalle al muro è stata un'intercettazione ambientale del 6 aprile scorso. "Estrai tutti i documenti e formatta" il computer, chiede Uggetti a Marini. "Non ho capito - risponde, perplesso, il legale - a te è arrivata voce che questi stanno già indagando?". "No - replica il sindaco - è una battuta, ne fanno tante di battute, potrebbe essere come dire una delle loro tante battute". Marini cerca di tranquillizzarlo: "No, tu mi hai mandato solo una mail con il bando ma quella l'ho già buttata, ho buttato il file che mi avevi mandato..." e aggiunge: "no vabbè siamo stati disattenti...". Uggetti gli risponde preoccupato: "Si, sono stato un coglione io...". "Magari hai stimato in maniera sbagliata la collaboratrice", dice Marini facendo riferimento a Caterina Uggè, che con il suo esposto presentato a marzo ha dato il via alle indagini.
Pressioni e promesse sulla funzionaria - E' stata la decisione di un'impiegata, una funzionaria, a condurre all'arresto del sindaco di Lodi, Simone Uggetti. E' stata lei che ha presentato l'esposto e sottolinea più volte la sensazione di "panico" provata fino a arrivare alla decisione di utilizzare un registratore per documentare un incontro con il sindaco e tutelarsi. La donna ha detto ai militari della Gdf di Lodi: "Durante i venti minuti di registrazione, cerco di reggere alle insistenze del sindaco che mi chiede un cambiamento dopo l'altro alternando dinieghi a rassegnate accettazioni. Cerco sempre, in uno stato di panico, di trovare spiegazioni logiche alle sue proposte". Poi la decisione di denunciare, anche perché su un appunto era riportato il nome di una società sportiva gestita da sua sorella. La donna capì che "era un modo per farmi sentire della partita". Il gip di Lodi Isabella Ciriaco sottolinea la "correttezza, attendibilità e rigore morale" della funzionaria.
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