"Grazie Indiana. Abbiamo vinto in tutte le categorie. Non dimenticherò mai!". Così Donald Trump su Twitter dà il via ai festeggiamenti per la vittoria nelle primarie in Indiana. E la strada verso la nomination repubblicana è spianata: lo sfidante più agguerrito Ted Cruz ha infatti deciso di ritirarsi. E il presidente della commissione nazionale dei repubblicani Reince Priebus fa un appello per "unire il partito e sconfiggere Hillary Clinton".
La vittoria in Indiana consente a Trump di accorciare la distanza da quel 'magic number' (1.237 delegati) necessario per conquistare la nomination repubblicana. Ma ovviamente il ritiro di Ted Cruz cambia le carte in tavola. Cruz proprio su questo Stato del Midwest aveva puntato nella speranza di ridare slancio alla sua corsa grazie ad una significativa fetta di elettorato evangelico. Resta ancora in corsa il governatore moderato dell'Ohio John Kasich, che però raccoglie alle primarie scarse adesioni.
"Sembra che la strada (per la vittoria, ndr) si sia chiusa. Abbiamo dato tutto quello che avevamo, ma gli elettori hanno scelto un'altra strada e quindi con il cuore pesante ma con sconfinato ottimismo per il futuro a lungo termine della nostra nazione, sospendiamo la nostra campagna", ha annunciato Ted Cruz ai suoi elettori da un palco di Indianapolis, insieme a tutta la sua famiglia e a Carly Fiorina che solo pochi giorni fa aveva indicato prematuramente come suo eventuale futuro vicepresidente giocandosi l'ultima carta a disposizione, quella femminile. Nessun accenno al frontrunner, dopo il duro scambio di accuse nel giorno del voto, solo l'impegno a continuare la sua battaglia per la libertà e la costituzione.
La reazione del partito - Donald Trump sarà il "presunto" candidato repubblicano per le presidenziali: lo ha subito detto il presidente della commissione nazionale del partito repubblicano Reince Priebus che, dopo il ritiro di Ted Cruz, lancia via Twitter l'appello ad "unire il partito e concentrarci a sconfiggere Hillary Clinton". Trump e Priebus erano stati protagonisti di un furioso scontro sul sistema per l'assegnazione dei delegati, dopo che il tycoon di New York lo aveva additato come "una truffa".
Sanders rallenta la corsa della Clinton - Sul fronte democratico, Sanders coglie un successo importante sul piano dell'immagine, che premia la sua tenacia nel battersi sino all'"ultimo voto" e che rivela un elettorato ancora spaccato a meta'. Ma la vittoria non scalfisce il vantaggio incolmabile dell'ex first lady in termini di delegati, dato che anche gli 83 messi in palio dall'Indiana andranno divisi più o meno a metà in modo proporzionale.