Nella sua autobiografia Sharon Stone denuncia: "Mi chiesero di fare sesso sul set"
In "The beauty of living twice", l’attrice icona di "Basic instinct" racconta le molestie subite nel corso della sua carriera
Vanity Fair Usa ha pubblicato alcuni estratti in anteprima dell'autobiografia di Sharon Stone, in uscita a marzo, facendo subito scalpore. In The beauty of living twice, l'attrice rivela alcune molestie subite durante la sua carriera. In particolare, racconta quella di un produttore (di cui non fa il nome) che "mi disse che avrei dovuto avere un rapporto sessuale vero con il co-protagonista per mostrare una migliore chimica sul set".
Sharon Stone, una bellezza senza età
Come racconta Sharon Stone: "Questo produttore mi portò nel suo ufficio e cominciò a camminare avanti e indietro, mentre mi spiegava perché avrei dovuto farmi l'attore sul serio in modo da creare la giusta chimica sullo schermo". Il produttore in questione le disse che quando era attore aveva fatto realmente sesso sul set con Ava Gardner: in questo modo era convinto che avrebbe aiutato anche l'altro protagonista a migliorare la sua recitazione. L'attrice aveva risposto a muso duro: "Pensi che se ci faccio sesso, diventerà un bravo attore? Nessuno è così bravo a letto. Avrebbero fatto meglio a prendere uno di talento, qualcuno in grado di ricordarsi le battute, oppure potevano fare sesso tra loro e lasciarmi fuori da tutto questo. Il mio lavoro è quello di attrice e faccio solo quello. Fu ciò che dissi".
L'anticipazione pubblicata da Vanity Fair Usa ha fatto ovviamente scatenare la caccia al nome del produttore. Secondo il New York Post, sarebbe Robert Evans, che in passato era stato attore, co-protagonista con Ava Gardner nel film "Il sole sorgerà ancora" del 1957. E' stato poi produttore di "Love Story", "Chinatown", "Il Padrino" e "Sliver", forse la pellicola in cui la Stone avrebbe dovuto fare sesso realmente. Il thriller erotico, uscito nel 1993, vedeva come co-protagonista William Baldwin.
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