Il colpo di fulmine avvenne nel 1960: sorvolando la Sardegna il principe saudita Aga Khan vide dall’alto quella costa meravigliosa compresa tra Arzachena e Cugnana. Se ne innamorò, e già nel 1961, 5000 ettari di terreno erano suoi e venne fondato un consorzio con il compito di trasformare la costa in un centro esclusivo, pronto ad accogliere il jet-set internazionale. Quel litorale i cui confini sono delimitati da due enormi massi, divenne la Costa Smeralda, nome di pura fantasia ma efficace, simbolo tuttora di un mondo dorato.
La Costa Smeralda è un immenso complesso turistico; la crescita, dagli anni Sessanta, non si è mai arrestata, ma la bellezza dei luoghi - questa è la particolarità - non è stata intaccata. Ville e residence ricalcano lo stazzo, l’antica abitazione pastorale gallurese: case basse, quindi, immerse tra rocce granitiche e macchia mediterranea. Persino i villaggi, i campi da golf e i porticcioli sono perfettamente inseriti nella natura della zona. Si può noleggiare una barca e raggiungere le isole dell’arcipelago della Maddalena, ad esempio. Ci si può immergere, fare windsurf, canoa, sci nautico, escursioni in gommone, trekking, tennis.
Da Arzachena a Baja Sardinia - E’ dal golfo di Arzachena, città antichissima (molte, nelle sue campagne, le tombe e le necropoli dell’antico popolo nuragico) e dal “fungo” di roccia sovrastante il paese, che inizia la Costa Smeralda. Prendendo la strada per Olbia, il primo svincolo sulla sinistra porta a Baja Sardinia, sull’estrema punta nord della penisoletta della Costa. Non è inclusa nel consorzio fondato dall’Aga Khan, ma è una nota località balneare (con parco acquatico, ideale per far divertire i bimbi ) e ha la maggiore ricettività alberghiera del territorio. Alla fine del borgo, Cala Battistone, dalla sabbia finissima. Bella l’escursione alla penisola di Capo Ferro, con di fronte le isolette di Cappuccini e delle Biscie, inclusa quest’ultima nel Parco nazionale dell’arcipelago della Maddalena.
Porto Cervo, "capitale" della mondanità - Ritornando sulla litoranea, proseguendo a est, lo splendido fiordo di Poltu Quatu, e poco dopo, sulla destra, il masso di granito con incisa la scritta “Costa Smeralda”: questo è il confine nord. Ecco Liscia di Vacca, dal piccolo borgo gioiello, e ancora spiagge a volontà, sabbia fine e mare blu fino alla “capitale”: Porto Cervo. Allegra, colorata e mondana, elegante e raffinata, qui non ci si ferma mai: il giorno, è il paradiso per chi ama il sole e il mare (splendide le spiagge di sabbia bianchissima), la sera è tutta un’effervescente mondanità: i locali alla moda, i piccoli ristoranti, le boutiques ne fanno il regno estivo italiano più glamour, esclusivo e dalla vita notturna più “impegnata”. Il “cuore” di Porto Cervo è il villaggio vicino al Porto Vecchio, e la piazzetta è la sua “anima”.
Da Cala di Volpe a Cala Razza - Un altro litorale mozzafiato è quello di Cala di Volpe. Grande, dal mare color smeraldo, ha le spiagge più belle: La Celvia, dalla sabbia di frammenti di conchiglie multicolore, Capriccioli (sabbia finissima e bianca, e davanti le isole di Mortorio e Soffi, anch’esse incluse nel Parco della Maddalena), l’esotica Cala Liscia Ruja (è anche la più grande), la spiaggia del Principe, la preferita dall’Aga Khan, quella di Marinella (ideale per i bambini), Rena Bianca (dal candore della sabbia), Piccolo e Grande Pevero, immerse nella natura, e Romazzino (sabbia fine e mare tra il blu e il verde). Infine, Cala Razza di Giunco sul golfo di Cugnana: è il confine sud, la Costa Smeralda finisce qui.
Vietato annoiarsi - Nominatissimo il Pevero Golf Club, un 18 buche di fama mondiale. Al calar del sole, poi, la sera si accende di luci, colori e vita mondana: tantissimi i locali dove trascorrere la serata. Gli appassionati della vela devono andare a Porto Cervo: si può programmare un soggiorno in concomitanza con le competizioni veliche (Sardina Cup, Swan Cup, Veterna Boat Rally, con vascelli d’epoca da tutto il mondo, e la Maxi Yacht Rolex). I vip arrivarono, e le cronache mondane diffusero immagini e scoop. La Costa Smeralda è tutto fuorché economica. Per chi, invece, vuole una vacanza con un soggiorno “rurale” può scegliere tra gli innumerevoli agriturismo della Gallura.
Gastronomia sopraffina - I piatti tradizionali sono quelli della Gallura: quindi, la zuppa gallurese (sformato di pane raffermo con formaggio vaccino, brodo di pecora e pecorino), la zuppa di mare o di arselle. Sempre le arselle vengono usate per condire gli spaghetti, ma sono deliziosi anche gli spaghetti ai ricci di mare e alle cozze. Non si possono non nominare gli spaghetti “Costa Smeralda”: cozze, gamberetti e arselle, e una spolverata di bottarga. Tra i secondi di pesce, ritornano le cozze: impanate, fritte, gratinate al forno, o – meglio di tutto - crude con una spruzzata di limone. Carne: il classico maialino da latte arrosto, le frattaglie d’agnello, il cinghiale in umido, salsicce. Guai a non gustare un pezzo di pecorino stagionato. In genere i formaggi sono spesso adoperati per ravioli e dolci, come le seadas. Vini Doc: Vermentino di Gallura e Cannonau.
Per maggiori informazioni: www.sardegnaturismo.it