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Caivano,il padre di Fortuna: "Giudici siano implacabili come con me"

"Lo sapevamo tutti che in quel palazzo c'era l'inferno. Perché c'è voluto tanto tempo per venire a capo di qualcosa?"

"Voglio tutta la verità e una giustizia implacabile come l'ho vissuta io che ho fatto il giro delle carceri d'Italia". Così il padre della piccola Fortuna, Pietro Loffredo, condannato a 10 anni per contrabbando di sigarette e vendita di cd illegali, dopo l'arresto dell'uomo di Caivano accusato di aver violentato e ucciso sua figlia. "Voglio che i giudici accertino se ha fatto tutto da solo, e io non credo, o se c'è stato chi l'ha aiutato e coperto", dice.

"Lo sapevamo tutti che in quel palazzo c'era l'inferno", racconta a Il Corriere della Sera. "Perché c'è voluto tanto tempo per venire a capo di qualcosa?", si chiede. E ancora: "Perché accanirsi contro la mia bambina? Continuo a chiedermi se non sia stata uccisa perché Fortuna ha magari minacciato di raccontare a suo padre tutto quello che aveva subito".

"La cosa più assurda - aggiunge - è che quando mia figlia è volata giù dall'ottavo piano di quel palazzo io in carcere non dovevo esserci. Avevo diritto a sconti di pena che non sono stati calcolati. Non ci posso pensare, non ho potuto difenderla".

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