Raffica di arresti a Il Cairo, dove i manifestanti sono scesi in piazza per protestare contro la decisione del governo di cedere due isole all'Arabia Saudita. Venticinque giornalisti sono stati arrestati nella mattina di domenica a Il Cairo. Tra loro anche Basma Mostafa, la cronista che intervistò la famiglia nella cui casa erano stati trovati i documenti di Giulio Regeni. Quest'ultima è stata quasi subito rilasciata.
Lacrimogeni contro dimostranti a Il Cairo - Qualche centinaia di giovani che si erano radunati per manifestare in piazza Missaha, nel quartiere cairota di Dokki, è stata dispersa dalla polizia con lanci di lacrimogeni. Gli attivisti denunciano anche l'uso di cartucce caricate con pallini. Nel centro della capitale, sono decine i fermi compiuti dalla polizia, vicino alla sede del sindacato dei giornalisti, una delle sedi che da domenica mattina erano le più presidiate dai servizi di sicurezza.
Si alza la tensione a Il Cairo, reporter protestano - Il sindacato della stampa egiziana ha condannato l'arresto dei giornalisti a piazza Tahrir e ha chiesto che siano rilasciati, denunciando che "impedire ai giornalisti di fare il loro lavoro è un crimine". Lo fa sapere i Daily News Egypt, che cita anche il fatto che il reporter Mohamed Abdel Qudous ha dichiarato sui media che gli è stato impedito di entrare al sindacato della Stampa. "In 75 anni, questa è la prima volta che ciò accade", ha affermato, descrivendo le strade che portano alla sede come chiuse dalle forze speciali armate con mitragliatrici.
Tra Giza e Il Cairo fermati sei giornalisti stranieri, poi rilasciati - L'osservatorio arabo Giornalisti senza Tortura ha dato notizia dell'arresto di due giornalisti stranieri,un danese ed un ungherese, a Nahya, nel governatorato di Giza. Altri quattro reporter francesi sarebbero invece stati bloccati mentre seguivano una manifestazione a Dokki. Tutti e sei i giornalisti sono stati poi rilasciati.