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Isis a corto di liquidità, solo 50 dollari al mese per i combattenti

Secondo il ricercatore britannico al Tamini, i militanti ricevono un bonus extra per ogni schiava che possiedono. Ma al massimo il "salario" arriva a 360 dollari

Lo "stipendio" di un combattente dell'Isis si aggira intorno ai 50 dollari al mese. Salario che, al massimo, può arrivare ai 360 dollari, se si è sposati e si hanno "schiave del sesso". E' quanto emerge da uno studio diffuso dal ricercatore britannico Aymenn Jawad al Tamini. Il report sembra dunque confermare i problemi di liquidità dello Stato islamico, tanto che è cresciuto il numero di chi si dà malato per evitare di andare a combattere.

Il dossier si basa su documenti recenti sequestrati al Califfato. In particolare viene citato il caso di un jihadista sposato e con prole. Il suo stipendio base è di 50 dollari. A questi soldi vanno aggiunti altri 50 dollari per ognuna delle due mogli e 35 per ognuno dei sei figli sotto i 15 anni. Per ognuna delle sue schiave riceve ulteriori 50 dollari. Conti alla mano, un militante dell'Isis scapolo avrà uno stipendio ancor più misero.

Al Tamimi, inoltre, sostiene che le unità del Califfato non siano sempre a ranghi completi e che manchino uomini nelle battaglie decisive. In calo, sempre secondo le ricerche dello studioso, il numero di combattenti stranieri: il controllo maggiore adottato dai governi starebbe frenando il flusso di reclute. Il ricercatore, però, invita a non dare l'Isis per spacciato e a non sottovalutare la minaccia di nuovi attacchi terroristici.

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