L'edizione 2016 del Programmatic Day, l'evento italiano dedicato al Programmatic Advertising, ossia ai processi tecnologici che rendono possibile vendere e acquistare spazi pubblicitari online in maniera totalmente automatizzata, è stata l'occasione di fare "il punto" sullo stato dell'arte. Un mercato in forte crescita, le prospettive future e le nuove esigenze sono stati il centro del dibattito e degli interventi.
La navigazione è sempre più "su misura" - Oggi gli utenti chiedono prodotti sempre più personalizzati. Un aspetto della "navigazione", su qualunque device, che non può lasciare indifferente: da chi realizza contenuti, a chi crea pubblicità, a chi vende spazi. Conoscere i propri utenti diventa quindi la base per "un'esperienza online" su misura, come spiega Paola Colombo di Mediamond.
Monetizing mobile media - La navigazione su mobile sta crescendo a un ritmo che pare incessante. E se il problema della "sostenibilità economica" ha spesso fermato gli editori, oggi grazie alle prospettive offerte dal Programmatic Advertising sembra arrivato il momento della svolta, come spiega Sara Buluggiu di Rubicon Project.
L'Header Bidding - Anche sul mercato italiano si sta affermando quello che viene considerato uno dei nuovi e più promettenti trend nell'ambito del Programmatic Advertising, l'Header Bidding. Ellis Bosisio di Zodiak ne spiega le prospettive e le nuove possibilità.
Qualità, non solo quantità - Il Programmatic Advertising si sta evolvendo: non si configura più infatti solo come strumento per l'efficientamento dell'acquisto di impression invendute,ma si sta affermando come leva per raggiungere, grazie a dati, creatività e tecnologia, gli utenti "giusti". Un processo in divenire, come racconta Cladio Calzolari di Turbo.
Ad Blocker e pubblicità sostenibile - L'editoria online si "mantiene", per la maggior parte, grazie alla pubblicità. Oggi anche in Italia cresce l'uso degli Ad Blocker, strumenti capaci di bloccare la comparsa di banner, video e pop up pubblicitari. Una nuova sfida per il mondo dell'Advertising, che passa dal trovare, come spiega Antonella La Carpia, di Teads, nuove formule e nuovi contenuti per una pubblicità "sostenibile".