Quanto certificato dall'ultimo Barometro di Atradius – la stragrande maggioranza delle imprese italiane lamenta ritardi nel pagamento delle proprie fatture – non è propriamente una novità. Ogni anno, numerose attività sono costrette a chiudere i battenti proprio a causa del ritardo con cui i clienti saldano quanto dovuto.
Secondo il Barometro Atradius sui comportamenti di pagamento tra aziende-Indagine per l'Europa Occidentale, condotto dal gruppo di assicurazioni e recupero dei crediti su tremila imprese in 13 Paesi, nel 2015 il 94% delle aziende italiane ha registrato ritardi nei pagamenti delle fatture, con il 45% del valore totale delle fatture che mediamente non risulta pagato alla scadenza. Niente di nuovo, in realtà.
Secondo un'analisi condotta da Cribis D&B, nel primo trimestre del 2016 solo il 35,1% delle imprese italiane ha pagato le fatture rispettando la scadenza, mentre il resto ha saldato il conto con un mese di ritardo (51,1%) o addirittura dopo oltre 30 giorni (13,8%). Un'attesa che, secondo Atradius, ha costretto il 25% delle imprese italiane a chiedere alla banca un'estensione dello scoperto o nel 13% dei casi ha causato perdite dei ricavi.
Negli anni passati, ad alcune imprese è andata decisamente peggio: secondo un'analisi della CGIA di Mestre, tra il 2008 e il 2012 oltre 15mila le aziende sono fallite a causa dei ritardi dei pagamenti, soprattutto (nel 31% dei casi) da parte delle pubbliche amministrazioni.
La crisi economica ha inciso parecchio sulla puntualità dei pagamenti. Dal 2010 in poi la quota delle imprese, che salda le proprie fatture con oltre 30 giorni di ritardo, è cresciuta costantemente, passando dal 5,5% al 13,8% del primo trimestre del 2016. Dopo il picco registrato tra aprile e giugno 2014 (16,7%).