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Italia Viva, Renzi sfida il Pd e Letta: "Pronti al confronto ma scelgano, noi o il M5s"

Dal palco (virtuale) dell'Assemblea nazionale, l'ex premier lancia un messaggio chiarissimo: "Va spezzata la catena d'odio di Beppe Grillo"

Italia Viva, Matteo Renzi sul palco (virtuale) dell'Assemblea nazionale

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Matteo Renzi mette nel mirino l'alleanza Pd-M5s. Dal palco (virtuale) dell'Assemblea nazionale di Italia Viva, il leader lancia un messaggio chiarissimo ai suoi ex compagni di viaggio e al neo segretario Enrico Letta, che nella sua prima settimana alla guida del Nazareno aveva lasciato la porta del dialogo aperta. L'ex premier, però, pone un aut aut: "Siamo pronti al confronto con i dem sul riformismo, ma va spezzata la catena d'odio di Beppe Grillo".

Il tema principale posto da Renzi è la giustizia, che resta lo spartiacque, esattamente come lo è stato nell'anno e mezzo di convivenza nel Conte 2. "Si è garantisti, oppure si sta con Travaglio e i grillini? La vicenda Eni grida vendetta", suona il primo squillo di tromba. E poi rincara la dose: "Da che parte si sta sulla prescrizione? Da quella del diritto o da quella di Bonafede? Da che parte sta il Pd? Con noi o con i Cinque Stelle?".

La "sfida" del riformismo - Il numero uno di Italia Viva conosce perfettamente le divisioni interne ai democratici sul tema delle riforme, così insiste. "Lancio volentieri la sfida al Pd sui contenuti  a chi si proclama riformista: giustizia, Sud, cantieri, diritti, riforme, lavoro. Questi sono i contenuti del riformismo, vediamo il Pd da che parte sta".

Il Pd e la crisi di governo - E a proposito della crisi che ha portato alla nascita dell'attuale governo, Renzi continua con le bastonature: "Il Pd era sotto l'incantesimo di Conte. Lo avevano incoronato leader dei progressisti senza primarie, lui che aveva firmato i decreti Salvini. Se era per loro, che volevano andare a votare nel 2019, adesso saremmo nel secondo anno del governo Salvini-Meloni, invece grazie a noi c'è Draghi". Che rivendica come una sua vittoria: con l'ex Bce a Palazzo Chigi "si è aperta la stagione della primavera italiana. E' la sconfitta del populismo e il trionfo della politica. Non ci credeva nessuno, ci davano dei pazzi. Con la crisi di governo abbiamo restituito credibilità all'Italia nel giro di due mesi".

La "primavera delle idee" - Renzi ne ha anche per chi dice che la mossa di gennaio sia costata al suo gruppo, in termini di visibilità e consenso. "Dicono sempre che siamo morti. Sempre finiti siamo agli occhi dell'opinione pubblica, ma siamo ancora qua". Così lancia la proposta ai suoi, che chiama "primavera delle idee": "Dal 21 marzo al 21 giugno aprirsi, ascoltare ed entrare in sintonia con la realtà profonda del Paese. Io lo farò una volta alla settimana: aprire una discussione con un minimo di dieci persone, su Zoom".

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