E’ tempo di trimestrali per i colossi statunitensi del settore hi-tech. I primi risultati usciti sono quelli legati ai primi tre mesi del 2016 di Netflix, Intel e Yahoo!. Il servizio per la visione di film e serie tv in streaming cresce ma meno di quanto auspicato, il motore di ricerca – nonostante il lungo periodo di crisi che sta attraversando – ha messo segno ricavi superiori alle attese. A luci e ombre i primi tre mesi dell’anno per Intel che annuncia un consistente taglio dei dipendenti.
Andiamo con ordine. Nel corso del primo trimestre del 2016 è sì cresciuto il numero degli iscritti a Netflix, ma ad un ritmo più lento di quello dello stesso periodo del 2015. In questi tre mesi, infatti, i nuovi utenti iscritti al servizio sono stati 2,5 milioni (di qui 500mila solo negli Stati Uniti) contro i 6,74 milioni di nuovi spettatori registrati nel periodo gennaio-marzo dello scorso anno. Un rallentamento notevole, tanto da far crollare il titolo in borsa malgrado i buoni risultati finanziari.
Alla fine di marzo gli utili si sono infatti mostrati in crescita a 27,66 milioni di dollari contro i 23,7 milioni del primo trimestre del 2015. I ricavi, in crescita del 30% rispetto ai 1,57 miliardi del 2015, si sono attestati a 1,96 miliardi, deludendo le attese degli analisti che stimavano un giro d’affari di 2,12 miliardi di dollari.
Nello stesso periodo Yahoo!, reduce ormai da un lungo periodo di crisi che la sta portando verso la cessione, ha riportato risultati trimestrali migliori delle attese, tanto da far registrare un +1% del titolo in borsa negli scambi after hours. Il fatturato comunicato dall’azienda indica per il periodo considerato 1,09 miliardi di dollari, contro i 1,08 miliardi attesi. Di conseguenza i profitti operativi si sono presentati a 8 centesimi per azione a fronte dei 7 centesimi stimati in precedenza.
Intel ha invece presentato utili sopra le attese ma ricavi deludenti. I primi si sono attestati a due miliardi di dollari, in crescita del 3% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. I ricavi, invece, hanno deluso le attese: mentre gli analisti pronosticavano una cifra pari a 14,16 miliardi di dollari, i dati definitivi hanno mostrato ricavi di 13,7 miliardi (in rialzo del 7% rispetto ai 12,8 miliardi del primo trimestre del 2015). A non far lievitare, come ci si sarebbe aspettato, i ricavi dell’azienda è stata soprattutto la crisi che sta attraversando il comparto dei pc (in caduta libera ormai da qualche anno), una crisi che ha portato il colosso ad annunciare un taglio di 12mila posti di lavoro: l’11% del personale.