"Non abbiamo bisogno dei soldi dell'assassino di nostro figlio, quello è un denaro maledetto e non lo accetteremo mai e la sola idea di donarcelo è un ulteriore affronto al nostro dolore". Il padre di luca Varani risponde così con con un rifiuto netto a Manuel Foffo che aveva espresso la volontà di donare loro i suoi beni come risarcimento per la morte del figlio, di cui lui e Marco Prato sono accusati di aver ordito il massacro il 4 marzo in un appartamento alla periferia di Roma.
Manuel ha inoltre scritto una una lettera ai genitori della vittima in cui si è detto pentito e ha ribadito più volte di essere pronto a scontare la sua pena.
La somma data in donazione arriverebbe da quel 25% del patrimonio di famiglia che il padre di Foffo gli avrebbe intestato al compimento del diciottesimo anno di età. Beni che consisterebbero in tre ristoranti, un'agenzia di assicurazioni e alcuni appartamenti.
L'assassino scrive: "Voglio pagare materialmente donando tuttò ciò che mi spetta del patrimonio di famiglia. Mi rendo conto che questo non vi restituirà il vostro Luca, ma magari vi aiuterà a fare delle opere di bene in sua memoria".