LE INDAGINI DELLA PROCURA

Inchiesta petrolio, atti: il quartierino puntava ai livelli più alti

La Procura di Potenza fa riferimento a "interventi concordati e adottati in maniera clandestina". Intercettati i membri del "clan" Gemelli e Colicchi

Il "quartierino" individuato nell'inchiesta sul petrolio lucano, che vede come indagato anche il vicepresidente di Confindustria Ivan Lo Bello, fece "una serie di interventi che dimostrano la capacità organizzativa del gruppo di penetrare le diverse istituzioni anche ai livelli più alti". E' quanto emerge dagli atti di indagine della Procura di Potenza. "Si tratta di 'interventi' - si legge ancora - concordati e adottati in maniera clandestina".

Al vaglio dei magistrati potentini ci sono anche alcune intercettazioni effettuate dalla Squadra mobile di Potenza ai danni di Gianluca Gemelli, ex compagno dell'ex ministro Federica Guidi, e di Nicola Colicchi. L'ogetto delle telefonate sono le strategie del "clan", all'interno del quale Colicchi e Gemelli avrebbero rivestito il ruolo di "promotori, ideatori ed organizzatori", mentre Quinto e Lo Bello quello di "partecipanti".

L'intercettazione - "Allora Gianluca, noi ne abbiamo parlato già... allora tu sai... io lo so come funzionano queste cose... c'è un momento in cui si muove il primo sassolino della discesa e allora se ne porta appresso un altro, poi se ne porta appresso un altro e pian piano diventa una valanga".

Gli investigatori hanno sottolineato che Gemelli e Colicchi "nel valutare le 'strategie' da portare avanti" durante le loro conversazioni, "ricorrevano sempre all'utilizzo del pronome personale 'noi'". Infatti in un'altra telefonata Colicchi dice a Gemelli: "Se fossimo così bravi anche per noi avremmo fatto grandi cose! Che dire... Siamo degli altruisti... Altruglioni direi...".