a torino l'ultimo addio

Ricercatrice italiana uccisa a Ginevra, in Senegal la caccia al killer

A una settimana dall'omicidio, la polizia svizzera ha esteso la ricerca del presunto assassino della torinese anche nel suo Paese d'origine

Da tutta la Svizzera all'Italia fino in Senegal. E' caccia aperta al presunto killer di Valentina Tarallo, la ricercatrice italiana 29enne uccisa a sprangate a Ginevra: la polizia elvetica è sulle tracce del 36enne senegalese Djiby Ba anche in Italia e nel suo Paese d'origine. L'uomo, infatti, aveva vissuto con la moglie a Cislago (Varese), ma potrebbe aver raggiunto madre e sorelle in Africa.

Le indagini - Così, nel giorno dell'ultimo saluto, a Valentina Tarallo, con tutto il paese stretto nel lutto intorno alla famiglia, gli investigatori cercavano di stringere il cerchio attorno al presunto assassino, il senegalese che la ragazza conosceva e che potrebbe aver agito per gelosia, al culmine di un alterco.

I funerali - Folla alle esequie di Valentina Tarallo. Circa 700 persone le hanno dato l'addio nella chiesa di San Giacomo Apostolo a La Loggia (Torino), dove la giovane aveva abitato fino a due anni fa. Numerosi coloro che sono rimasti sul sagrato antistante l'edificio di culto. "Valentina - ha detto Don Luigi Vitrotti, il parroco che ha officiato la cerimonia funebre - è una santa che non resterà nel calendario". Un invito al perdono è stato inviato, con una lettera, dal parroco titolare della parrocchia Don Ruggero Marini, che è in convalescenza in Liguria.