Il governo tedesco ha deciso di concedere l'autorizzazione al procedimento penale contro il comico della Zdf Jan Boehmermann per la poesia satirica sul presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Lo ha riferito Angela Merkel in una dichiarazione ufficiale alla cancelleria. Hanno preso parte alla decisione, oltre alla cancelliera, il vice-cancelliere Sigmar Gabriel e i ministri di Esteri, Interno e Giustizia.
La cancelliera si è riferita al paragrafo 103 del codice penale tedesco che prevede, in caso di denuncia di un capo di Stato estero per offese ricevute, la necessità di autorizzazione a un procedimento penale da parte del governo. La Merke ha però aggiunto che il paragrafo 103 verrà abolito e che l'autorizzazione del governo non significa alcun giudizio preventivo.
Boehmermann, di 35 anni, è stato querelato dal presidente turco per diffamazione per alcuni suoi versi satirici su Erdogan recitati durante una trasmissione del 31 marzo sull'emittente Zdf. Il comico ha recitato un poema in cui accusava il presidente turco di "prendere a calci i curdi e picchiare i cristiani mentre si dedica alla pedopornografia e al sesso con gli animali". Erdogan veniva poi definito un "idiota di professione".
Spigliato, sfrontato, intelligente e divertente, considerato un innovatore dell'intrattenimento televisivo, Boehmermann è stato accusato di spingersi spesso troppo oltre le righe, sconfinando a volte - come è stato detto a proposito dei versi su Erdogan - nell'offesa o nella provocazione che mettono a dura prova i limiti del buon gusto, anche se l'argomento di fondo sul quale attaccava il capo di Stato turco era la libertà di parola. In passato il comico c'era andato pesante anche con l'ex ministro delle Finanze greco Iannis Varoufakis, nel pieno della crisi sul debito greco.