"Giulio Regeni è stato ucciso da gente malvagia, non dai servizi di sicurezza egiziani". Lo ha detto il presidente Abdel Fattah al Sisi, incontrando in Parlamento esponenti politici, sindacati e organizzazioni non governative. Al Sisi ha poi aggiunto: "Con l'assassinio Regeni noi egiziani abbiamo creato un problema". E ha infine ribadito le sue condoglianze alla famiglia del giovane ricercatore friulano trovato senza vita il 3 febbraio.
L'ira del presidente egiziano Asi è quindi abbattuta sui media e i social del suo Paese accusati di aver creato il problema addossando per primi agli apparati di sicurezza del Paese la responsabilità della morte di Giulio Regeni.
"Tutta colpa della stampa e dei social" - "Non appena è stato annunciata l'uccisione di questo giovane c'è stata gente che ha detto che l'hanno fatto gli apparati di sicurezza egiziani. Hanno detto così le reti social ed anche alcuni uomini dei media hanno detto chi ha commesso questo incidente sono i servizi di sicurezza egiziani", ha infatti attaccato al Sisi.
Ue: "Pronti a sostenere l'Italia per trovare la verità" - L'Italia intanto incassa anche l'appoggio della Ue sul caso Regeni. "L'alto rappresentante Federica Mogherini sta seguendo da vicino, con le autorità italiane" il caso Regeni ed "ha incontrato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a margine del G7 in Giappone" al quale "ha ribadito di essere pronta ad esplorare i miglior modi che l'Italia potrà usare nella ricerca della verità" sull'assassinio del ricercatore italiano in Egitto. Lo ha detto la portavoce Catherine Ray.
Per quanto riguarda l'ipotesi di sanzioni all'Egitto, la portavoce ha replicato che "la Ue è in costante dialogo con l'Egitto su questo ed altri casi, e con l'Italia per trovare ogni altro modo per coordinarci".