E' in regime di semilibertà Doina Matei, la giovane romena che nell'aprile del 2007 uccise con un colpo di ombrello la 23enne Vanessa Russo al termine di una lite nella metropolitana di Roma. Nello stesso anno la donna è stata condannata a 16 anni di carcere per omicidio preterintenzionale aggravato da futili motivi. "La Matei ha scontato la sua pena e ora ha il diritto di reinserirsi nella società", ha detto l'avvocato difensore Nino Marazzita.
"In questo caso il sistema carcerario ha funzionato bene ed ha riportato la pena a livelli accettabili e proporzionati all'omicidio preterintenzionale e anche calibrandolo sulla figura di Doina Matei e sul suo vissuto", ha proseguito il legale della donna. "Quando il fatto avvenne - ha aggiunto - la mia assistita aveva appena compiuto 18 anni e aveva un vissuto difficile alle spalle con due figli".
Il delitto - Nove anni fa, il 26 aprile 2007, Doina Matei incrociò Vanessa Russo nel tunnel della stazione metro Termini, avvertì una spinta e per tutta risposta brandì l'ombrello contro la ragazza romana colpendola in un occhio e scappando via. Fu arrestata qualche giorno dopo. Al processo si è sempre difesa spiegando che non era sua intenzione uccidere.
In un racconto premiato durante un concorso letterario a Firenze, Doina scriveva: "quando tornerò nel mondo il mio primo appuntamento sarà nuovamente con la morte, la prima cosa che farò sarà andare al cimitero di Prima Porta sulla tomba di Vanessa. Lo devo, lo voglio, voglio stare vicina al mio angelo custode,a cui un destino tragico mi ha unita per sempre".