IL SECONDO ELIMINATO

Patrizio: "Dopo Amici non mi arrendo, credo in me"

Il ballerino della squadra dei Blu, secondo eliminato del serale, si racconta a Tgcom24

di Santo Pirrotta

Nella seconda puntata di "Amici" è stato eliminato un altro ballerino, Patrizio Ratto, stavolta della squadra dei Blu. Una grande passione per l'hip hop e la tv, ha lasciato lo studio con i complimenti della padrona di casa Maria De Filippi: "Sei una eccellenza". A Tgcom24 il 26enne racconta la grande emozione e assicura: "Non mi arrendo, credo in quello che faccio".

Hai lasciato lo studio con le bellissime parole di Maria De Filippi, cosa hai provato?
Mi ha fatto tanto piacere. Sono state una bellissima consolazione. Maria ha usato delle parole molto importanti per me, dette da lei assumono un valore ancora più significativo. Mi ha detto che posso andare avanti, che posso fare molte cose.

Qual è il tuo sogno?
Vorrei vivere di quella che è la mia passione: il ballo. E vorrei essere un esempio anche per molte persone che amano la danza.

Prima di Amici hai collezionato altre esperienze in tv (da 'Forte Forte' con la Carrà a 'Si può fare' con Carlo Conti), ti piacerebbe lavorare in tv?
La televione mi attrae, sai che c'è un pubblico enorme davanti anche se no lo vedi. Arrivi subito a tantissime persone...

Tornando alla gara, perché secondo te è stato salvato Alessio?
Siamo due ballerini completamente diversi. Secondo me è stata una questione di gusto, la scelta era anche difficile, perché reputo Alessio un bravo ballerino. Forse i prof lo hanno conosciuto meglio, hanno lavorato di più con lui.

Con chi hai legato di più?
Non pensavo di trovarmi così bene nella casetta. A gennaio sono stato il penultimo a entrare. Pensavo che fosse penalizzante, invece non è stato così. Con i Blu mi sono trovato da subito bene. Forse con Sergio ho avuto modo di confidarmi e confrontarmi.

Il tuo rapporto con Nek e J-Ax?
Sono stati molto importanti per me e per tutta la squadra. Ci hanno sempre incoraggiato, trasmettendoci carica, energia, positività ed era la cosa che ci serviva di più. Sempre allegri e con la battuta pronta. Ci hanno insegnato a credere in noi. Io
continuo a credere in quello che faccio, non mi arrendo.