Chiedevano somme che si aggiravano intorno ai 4mila euro per concedere il rilascio o il rinnovo della patente: la polizia di Frosinone ha arrestato 20 persone, compreso un ingegnere della Motorizzazione. Per tutti l'accusa è di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, falso in atto pubblico, sostituzione di persona, accesso abusivo a sistema informatico e frode informatica ai danni dello Stato. In totale sono indagate 135 persone.
Gli arresti dell'operazione, chiamata "Pay to drive", sono stati eseguiti tra Lazio, Campania e Abruzzo in collaborazione con le questure di Roma, Napoli, Caserta e L'Aquila.
Gli agenti della Squadra mobile di Frosinone hanno inoltre sequestrato 90 patenti di guida di varie categorie, ottenute sfruttando il sistema creato dagli arrestati. I clienti dell`organizzazione erano per lo più stranieri (egiziani, pakistani, marocchini e cinesi), spesso non in grado di comprendere nemmeno la lingua italiana, né tantomeno il codice stradale e la segnaletica.
Sequestrati immobili e auto di lusso - In merito al presunto giro di mazzette legato al rilascio di patenti di guida, l'autorità giudiziaria ha disposto il sequestro dei conti correnti bancari e postali degli indagati, a cui si aggiunge quello di cinque immobili (tra ville, abitazioni e locali commerciali) cinque autoveicoli e due motocicli, tra cui una Ferrari modello California, immatricolata nel marzo del 2015, pagata oltre 200mila mila euro, ed una Mercedes acquistata pochi giorni fa per una cifra di quasi 100mila euro. Tra i 20 arrestati c'è anche un ingegnere della motorizzazione civile.