L’indagine di MedioBanca

Continua a crescere il settore vinicolo italiano

I dati MedioBanca indicano buone performance non solo per il fatturato (estero e interno), ma anche per investimenti e occupazione

Il 2015 è stato un ottimo anno per il settore vinicolo italiano. Sia le vendite estere che quelle sul mercato interno hanno, infatti, contribuito positivamente sul fatturato. Buone notizie giungono poi dal fronte degli investimenti e da quello occupazionale.

L’ultima indagine condotta dall’Area Studi di Mediobanca indica per il 2015 una crescita del fatturato pari al 4,8% sull’anno precedente, una performance legata soprattutto alla crescita del fatturato estero, pari al +6,5%, e in misura minore a quello interno, +3,1%. Nonostante si tratti di uno degli anni con la crescita più modesta dal 2010, rispetto ad allora il fatturato complessivo è aumentato del 31,6% (+46,6% per quello estero e un più lieve +18,7% per quello interno).

Sul fronte export, il mercato più dinamico per le vendite di vino italiano è il Sud America, con una crescita del 18,3% rispetto ai dodici mesi precedenti (in termini di quote di mercato l’area però rappresenta solo l’1,5% delle vendite italiane totali all’estero).

Ottima anche la crescita che ha interessato le vendite verso il Nord America, +13,3% (area, questa, con la seconda quota di mercato più ampia dopo l’Europa: il 34%). Più limitate le crescite di Europa, +3,7%(con una quota del 51%), e resto del mondo, +3,2% (quota del 9,1%). L’unica area ha riportare una flessione è l’Asia, -10% (-3,9%).

Passando agli altri indicatori si può osservare, come anticipato, una crescita notevole degli investimenti: quelli materiali hanno riportato un +17,9% - con ottime performance soprattutto per gli spumanti (+37,2%) e le coop (+18,3%) – mentre quelli pubblicitari un +2,1% (di poco superiore alla spesa pubblicitaria nazionale complessiva, +1,7%).

L’occupazione, invece, ha messo a segno un +2,4% nel corso dell’anno, facendo meglio dell’intera industria, +1,4%. La crescita maggiore, +3,2%, è stata registrata nel comparto degli spumanti, mentre i vini non spumanti hanno riportato un +2,3%.