Rosso brillante. E' il colore scelto da Ingo Maurer, designer di fama mondiale, per illuminare uno dei simboli di Milano, la Torre Velasca, che quest'anno diventa protagonista del FuoriSalone come terza sede di "Interni Open Borders". All'interno della struttura, nell'ambito di "Audi City Lab", andranno in scena quattro percorsi tematici dal titolo "Untaggable Future": People, Cities, Energy e Lights.
E non è tutto. All'esterno della Torre Velasca (come in via Montenapoleone), l’architetto Piero Lissoni interpreta il logo della casa automobilistica tedesca con il progetto "Innovative Perspectives". I celebri quattro anelli diventano così creature metalliche cresciute su una superficie naturale che emanano e ricevono luce richiamando la leggerezza e la forza degli oggetti misteriosi e avveniristici dell'artista Fausto Melotti.
Lo studio Lissoni Associati ha inoltre interamente ripensato il living dell'appartamento di rappresentanza dell'ultimo piano della Torre Velasca.
Gli appuntamenti con "Audi City Lab"
Come detto, sono quattro i percorsi tematici proposti da "Audi City Lab" per questo 2016. All'intenro dello spazio progettato dallo Studio Bbpr negli Anni Cinquanta, e ora reinventato da Piero Lissoni, si alternano, in quattro diverse serate, le personalità, le prospettive e le discipline più untaggable del nostro tempo.
Martedì 12 aprile, ore 19, UNTAGGABLE FUTURE: intervengono Giovanni Perosino (head of marketing communication AUDI AG), Francesco Morace (sociologo), Marcelo Burlon (fashion designer), Ciro Priello/The Jackal (attore) e Carlo Freccero (membro del Cda RAI).
Mercoledì 13 aprile ore 19, UNTAGGABLE CITIES: intervengono Paola Antonelli (curatore), Stefano Boeri (architetto), Piero Lissoni (architetto) e Francesco Ragazzi (fotografo).
Giovedì 14 aprile ore 19, UNTAGGABLE ENERGY: intervengono Franca Sozzani (direttore Vogue Italia), Eleonora Abbagnato (étoile), Alessio Bertallot (Dj), Joseph Grima (curatore) e Piergiorgio Odifreddi (scienziato).
Venerdì 15 aprile, ore 19, UNTAGGABLE LIGHTS: intervengono Daniel Libeskind (architect), Marco Balich (producer), Ingo Maurer (light designer) e Francesco Bonami (art critic).