Panama Papers, dopo lo scandalo si dimette il premier islandese
Una petizione per chiedere la rinuncia all'incarico era stata firmata da 24mila cittadini dopo il suo coinvolgimento nello scandalo
Si è dimesso il premier islandese Sigmundur David Gunnlaugsson, coinvolto con la moglie nello scandalo dei "Panama Papers", dopo che 24mila cittadini avevano firmato per chiedere le sue dimissioni. Ha negato invece qualsiasi coinvolgimento David Cameron, intervenendo in un incontro pubblico a Birmingham.
"Durante la riunione col gruppo parlamentare il primo ministro ha detto che si sarebbe dimesso dall'incarico e che sarò io a prendere il suo posto", ha spiegato il numero due del Partito progressista, al potere a Reykjavik, il ministro dell'Agricoltura
Sigurdur Ingi Johannsson, intervenendo in diretta televisiva.
Poco prima di rassegnare le dimissioni, il premier aveva chiesto formalmente al presidente
Ólafur Ragnar Grímsson di sciogliere il Parlamento e indire nuove elezioni se gli alleati della coalizione fossero usciti dall'esecutivo dopo le rivelazioni sullo scandalo dei "Panama Papers". Ma il capo di stato aveva rifiutato.
I 24mila cittadini hanno firmato la petizione nonostante rimanga tutta da provare un'eventuale colpevolezza nel reato di frode fiscale dei premier e l'opposizione ha annunciato di voler presentare una mozione di sfiducia entro la fine della settimana.
Secondo le accuse, il premier e la moglie Anna avrebbero acquistato una compagnia off-shore, la Wintris, nel dicembre del 2007 e due anni dopo Gunnlaugsson avrebbe trasferito alla consorte la sua metà delle azioni per la somma simbolica di un dollaro.
SU TGCOM24