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Indian Springfield, mito che si rinnova

La grande custom scopre una doppia anima

Non cʼè soltanto Harley-Davidson nellʼimmaginario motociclistico americano. I più informati sanno bene quanto le Indian Motorcycle siano vicine al rivale di Milwaukee e quanti estimatori abbiano le meravigliose, classiche custom Indian. La gloriosa storia di questa ebbe inizio nel 1901 a Springfield, Massachusetts, due anni prima della Harley-Davidson. E a Springfield sʼispira uno dei modelli di maggior successo della Indian, oggi rinnovato con la versione 2016.

Custom di gran mole, “bagger” straripante secondo gli standard anni 60 dellʼAmerica su due ruote, la Indian Springfield 2016 si presenta con una doppia anima: quella dedita al turismo e quella più cittadina. Ha il parabrezza smontabile (sistema a sgancio rapido che non richiede cacciaviti), e asportabili sono anche le due borse laterali rigide, così da assecondare le intenzioni di utilizzo del guidatore. Senza borse e parabrezza, con le pedane regolabili, i due fari supplementari e la sella biposto (rivestita in pelle), la moto è fruibile in compagnia per un utilizzo trendy e più orientato allo svago metropolitano. Con gli accessori montati invece, è la moto ideale per le grandi route a stelle e strisce che attraversano il Midwest e uniscono le due coste oceaniche.

Il motore è il Thunder Stroke 111 da 1.811 cc che Indian Motorcycle monta già sulla Chief. Un propulsore poderoso, con due valvole per cilindro, che permette prestazioni inimmaginabili per la mole (la Springfield pesa più di 240 kg!), grazie a una coppia massima di 139 Nm, erogata già a 2.600 giri al minuto. Le dotazioni sono le più moderne oggi disponibili per le grandi moto: cʼè lʼABS, il Cruise Control, la spia di controllo della pressione pneumatici. Proposta nelle due tonalità Rossa o Nera, la nuova Indian Springfield 2016 costa in Usa 20.999 dollari, ma in Europa è attesa intorno ai 27.000 euro. Giusto per unʼidea, siamo oltre di 3.500 euro circa alla rivale Harley-Davidson Road King. Peccato che lʼItalia sia poco attenta a questi “mostri sacri”, e che lʼimportatore ufficiale non abbia ancora dato notizie su disponibilità, tempi e prezzi nel nostro Paese.

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