Materie prime e bollette

Perché scendono i prezzi di luce e gas

Oltre al petrolio, il calo dei consumi seguito alla crisi economica, ha fatto scendere i prezzi anche di gas naturale ed elettricità

Il lascito della crisi economica, consumi bassi e una produzione troppo elevata per la domanda, non sta lasciando il segno solo sui prezzi del barile del petrolio – stabile da qualche giorno intorno ai 39/40 dollari al barile, contro gli oltre 110 dollari al barile di due anni fa – ma anche sulle altre materie prime. Tanto che l’autorità per l’energia prevede un forte calo per tutte le fonti energetiche a partire dal 1 aprile.

Secondo l’autorità per l’energia, nel quarto mese del 2016 si assisterà ad un calo del 5% per il prezzo dell’energia elettrica e di ben 9,8 punti percentuali per il prezzo del gas, comportando un risparmio complessivo di 67 euro nei dodici mesi.

Tra il 1 luglio del 2015 e il 30 giugno del 2016 si registrerà la spesa che la famiglia tipo sosterrà sarà di 502 euro per l’elettricità e di 1.076 euro per il gas, rispetto allo stesso periodo del 2014-2015 si verificheranno dunque, rispettivamente, cali dell’1,6% (-8 euro) e del 5,2% (-59 euro).

È opportuno sottolineare che i cali evidenziati dall’Autorità per l’energia, sono ascrivibili soprattutto al calo delle materie prime, e solo marginalmente alla stagionalità. Per il gas, rispetto al trimestre precedente, si registra infatti un calo del prezzo della materia prima del 27%, ma è anche vero che quest’ultima rappresenta solo il 37,77% della spesa totale per la fornitura di gas naturale dell’utente tipo domestico servito.

La componente maggiore, il 40,13%, è infatti rappresentato dalle imposte, il 2,89% dalla spesa per gli oneri di sistema e il 19,21% dalla spesa per il trasporto e la gestione del contatore. Non deve dunque stupire se il calo sulla bolletta sarà un terzo rispetto al calo del costo della materia prima.

Anche per l’energia elettrica il calo del prezzo finale riflette in larga parte la discesa dei prezzi per l’approvvigionamento. Si parla di un -5,7 a fronte di una sostanziale stabilità delle altre componenti del prezzo finale. Osservando la composizione percentuale della spesa per la fornitura di energia elettrica dell’utente tipo si nota che la spesa per la materia energia ne rappresenta il 42,24%, contro il 13,60% delle imposte, il 25,74% della spesa per gli oneri di sistema e il 18,42% della spesa per il trasporto e la gestione del contatore.

Nonostante il calo del prezzo finale non abbia rispecchiato il calo riportato dalle materie prime – come accade del resto per la benzina e il petrolio – quanto stimato dall’Autorità avrà un impatto positivo sia sul potere d’acquisto delle famiglie, che sui costi sostenuti dalle imprese.

In Italia secondo un’analisi di SosTariffe, per pagare le bollette, le famiglie impiegano in media il 6,3% del reddito mensile contro il 4,6% della media europea. In termini assoluti si parla di circa 160 euro al mese contro i 145 della media Ue. Il suggerimento delle associazioni dei consumatori è ora dunque quello di limare la pressione fiscale sulle bollette italiane (al 37% per quelle della luce e al 34% per quelle del gas) allineandola a quella europea (al 32% e al 23%).