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La banda larga stimola la crescita

Una connessione internet più veloce migliora la qualità della vita dei cittadini e permette alle imprese di aumentare la propria produttività

Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha annunciato ad aprile il governo sarà pronto con il primo bando sulla banda ultra-larga. “Sarà il primo di una serie di bandi con i quali portare a tutti i cittadini entro il 2020 la connessione Internet ad alta velocità”, ha concluso il premier.

Il governo intende garantire a tutti i cittadini una connessione Internet ad almeno 30 Mbps (banda larga ad alta velocità) e assicurare all'85% della popolazione la banda ultra-larga (100 Mbps) entro il 2020, colmando il gap che divide l'Italia dal resto dei suoi partner europei.

Secondo il Digital Economy and Society Index 2016 (DESI) – ovvero l'indice che valuta lo stato di avanzamento dei Paesi dell'UE verso un'economia e una società digitali attraverso cinque indicatori (connettività, capitale umano, utilizzo di internet, integrazione della tecnologia digitale e servizi pubblici digitali) – l'Italia è agli ultimi posti delle graduatorie che classificano i 28 membri dell'Unione europea in base alla diffusione sul proprio territorio della banda larga ad alta velocità e della banda ultra-larga. Un ritardo che probabilmente non è più sostenibile.

Alcuni studi, che hanno provato a quantificarne l'impatto economico, sostengono che una maggiore diffusione della banda larga garantisce enormi benefici. Un dossier della Ericsson, condotto in collaborazione con Arthur D. Little e la Chalmers University of Technology e che ha preso in esame trentatré Paesi dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico (OCSE), stima che il raddoppio della velocità di connessione a banda larga genera un aumento del Prodotto interno lordo (PIL) dello 0,3%, pari a 126 miliardi di dollari.

Inoltre, sempre secondo le stime della Ericsson e di Little, ogni aumento del 10% del tasso di penetrazione della banda larga garantisce una crescita aggiuntiva del PIL dell’1% e consente la creazione di ottanta nuovi posti di lavoro.

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