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Covid, gli striptease club di New York fanno causa a Cuomo per la chiusura

Il governatore respinge le accuse: "La scienza ci dice che i locali di spogliarelli non sono consentiti in questo momento"

© Afp

Un gruppo di striptease club della città di New York fa causa al governatore Andrew Cuomo, accusandolo di violare il Primo e il Quattordicesimo emendamento della Costituzione americana per averli costretti a restare chiusi, mentre i ristoranti e tutte le altre attività stanno riaprendo. Cuomo respinge le accuse: "La scienza e i dati ci dicono che i locali di spogliarelli non sono consentiti in questo momento".

Secondo Cuomo, le accuse a lui rivolte puntano solo a mettere in dubbio "le misure sanitarie basate sulla scienza. Lavoriamo per far riaprire l'economia rapidamente e in sicurezza".

Dal canto loro gli strip club, con la causa intentata presso il Tribunale federale di Manhattan, sostengono che migliaia di dipendenti sono stati costretti a casa senza lavoro a causa delle restrizioni. Quelle stesse restrizioni che hanno però consentito, sottolineano i club, a bar e ristoranti di riaprire.

A dicembre, un giudice in California aveva permesso a due strip club di San Diego di decidere autonomamente di fornire un ambiente sicuro per ballerine e gestori durante la pandemia. Secondo chi ha intentato la causa, almeno altri 41 Stati consentono ad attività simili di rimanere aperte.

Protocolli di sicurezza - Gli stip club, che chiedono danni non specificati, sostiene che quattro locali nel Queens si sono attrezzati per riaprire rispettando i protocolli di sicurezza sin dai primi giorni della pandemia. Si sono impegnati a richiedere maschere e controlli della temperatura per ospiti e dipendenti, per tenere tutti separati in sicurezza e per impegnarsi in frequenti pulizie di tutte le superfici con ampie scorte di disinfettante in tutti i club.