Il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi punta al ritorno alla scuola in presenza spiegando che la questione non è quella di prolungare le lezioni fino alla fine di giugno. E chiarisce: "Il problema degli apprendimenti non si risolve negli ultimi 20 giorni di giugno", sottolineando la necessità di "riprendere le lezioni in presenza" anche se "il calendario lo fanno le Regioni. Dobbiamo lavorare in vista del prossimo anno e aumentare la qualità dell'offerta didattica".
"Spero di avere risorse - ha ripreso il titolare dell'Istruzione - per interventi sostanziali per garantire un ponte in vista del prossimo anno scolastico".
Connessione permanente con i dati del sistema Sanità - Il ministro punta dunque a una connessione permanente con la Sanità e con i dati della malattia e spiega, durante l'audizione davanti alle commissioni congiunte di Camera e Senato sui contenuti della proposta del Piano nazionale di ripresa e resilienza: "Sto facendo alcune verifiche sulla capacità di disporre dei dati, perché senza di essi si va a sentimento che è importante e fondamentale ma non sufficiente".
E aggiunge: "Noi abbiamo un enorme sistema informativo che però va rifocalizzato, in particolare va messo in connessione con il sistema della sanità e con il sistema informativo delle dinamiche del Paese. Altrimenti abbiamo sempre e soltanto dati di comparto. E la possibilità di disporre nel nostro ministero di Agostino Miozzo serve proprio a questo problema dei numeri".