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Covid, Ema: Pfizer, Moderna e J&J efficaci contro varianti | Piano vaccini: dosi residue a soggetti disponibili

L'Italia è divisa tra Regioni rosse ed arancioni mentre, invidiata dal resto del Paese, la bianca Sardegna vuole difendere il suo status di isola felice dall'assalto alle seconde case

L'Italia rossa e arancione: unica eccezione resta la Sardegna

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Città semivuote, posti di controllo delle forze dell'ordine, poca gente per le strade, serrande dei negozi chiusi, nelle case impazzano Dad e smart working. Il primo giorno dell'Italia bicolore (Sardegna bianca a parte) sembra un flashback del lockdown duro 2020. Intanto l'Ema conferma l'"ottima efficacia contro le nuove varianti" dei vaccini a Rna messaggero, cioè quelli prodotti da Pfizer-Biontech, Moderna, e di quello di Johnson&Johnson.

Per quanto riguarda AstraZeneca, l'Ema assicura che "il rapporto benefici/rischi è positivo e non vediamo problemi nel proseguire con le somministrazioni". Per precauzione, però, diversi Paesi Ue (Italia compresa) ne hanno sospeso temporaneamente la somministrazione. 

Intanto il commissario per l'emergenza coronavirus, il generale Francesco Figliuolo, ha firmato l'ordinanza sui vaccini residui. "Le dosi eventualmente residue a fine giornata, qualora non conservabili, siano eccezionalmente somministrate, per ottimizzarne l'impiego evitando sprechi, in favore di soggetti comunque disponibili al momento, secondo l'ordine di priorità individuato dal Piano strategico nazionale", si legge.

L'indicazione del Viminale ai prefetti è quella di un un monitoraggio mirato verso le aree più a rischio assembramento in queste settimane di stretta che accompagnerà il Paese almeno fino al giorno di Pasquetta, secondo quanto deciso dal decreto legge firmato dal premier Mario Draghi.

In Campania - Regione rossa - un'ordinanza firmata dal presidente della Regione, Vincenzo De Luca, ha vietato a partire da giovedi' e fino al 5 aprile gli spostamenti verso le seconde case, permessi invece dalla normativa nazionale anche in zona rossa, "salvo che per comprovati motivi di necessità o urgenza e comunque per il tempo strettamente indispensabile". Disposto anche il limite del 50% a bordo dei mezzi pubblici.

In Lombardia, anch'essa in zona rossa, è stato inaugurato a Milano il primo drive through per le vaccinazioni. Al parco di Trenno sarà possibile inoculare ogni giorno fino a duemila dosi. Tra martedì e giovedì la Regione ha, intanto, rinviato 33.500 appuntamenti di vaccinazione tra quelli che erano previsti con dosi AstraZeneca. Proseguono regolarmente, invece, la somministrazioni con vaccino Pfizer e Moderna.

Aperto a Milano il primo drive through per i vaccini: a pieno regime raggiungerà le 2mila somministrazioni al giorno

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Un sistema di somministrazioni che ogni giorno, in nove ore, può eseguire duemila vaccinazioni. E' la 'catena di montaggio' della Difesa messa a punto nel drive through di Milano, al parco di Trenno, dove da oggi due linee lavorano alle inoculazioni mentre altre sei continuano a eseguire tamponi. Le somministrazioni ai cittadini sono aperte dalle 8.30 alle 17.30 e a cominciare saranno i docenti, con il vaccino AstraZeneca. Dall'accettazione alla somministrazione, i tempi calcolati sono di 5 minuti senza scendere dall'auto, a cui se ne aggiungono altri 15 per l'attesa all'interno del parcheggio nel caso di eventuali reazioni avverse.

In Sicilia - Regione arancione - il presidente Nello Musumeci ha istituito quattro nuove zone rosse da domani fino al 30 marzo: sono i comuni di Caltanissetta, Palma di Montechiaro (Agrigento), Caltavuturo (Palermo) e Scicli (Ragusa): la causa è il repentino aumento dei contagi registrati negli ultimi giorni.

La Basilicata passa dal rosso all'arancione, ma il governatore Vito Bardi ha ordinato la Dad per tutte le scuole fino al 24 marzo. Aperti solo gli asili nido. E 4 comuni (Francavilla in Sinni, Latronico, Senise e Montescaglioso) sono in zona rossa fino al 21 marzo.

Invidiata dal resto del Paese, la bianca Sardegna vuole difendere il suo status di isola felice dall'assalto alle seconde case. L'allarme lo ha lanciato Roberto Ragnadda, sindaco di Arzachena, in Costa Smeralda. Ci sono, ha spiegato, oltre duemila sparse nel territorio comunale e "in questo momento delicato la rete dei controlli agli ingressi dai maggiori scali dell'Isola deve essere infallibile, perché il rischio è altissimo".

In controtendenza la Provincia di Trento che, in zona rossa, ha deciso di lasciare aperti nidi e scuole materne per i figli degli operatori sanitari in servizio in strutture pubbliche e private e nelle Rsa.

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