Era il 1953 quando Marilyn Monroe faceva impazzire il mondo nel film "Gli uomini preferiscono le bionde". Oggi, a oltre mezzo secolo di distanza, il teorema continua a funzionare perfettamente. E per la prossima primavera estate saranno ancora le bionde a farla da padrone. Sulle ultime passerelle di Milano, Parigi e Londra, le top model più richieste del momento hanno sfoggiato chiome di platino, da Heidi Klum a Kate Moss, da Eva Riccobono, che di recente ha ulteriormente schiarito i capelli a Maria Carla Boscono, che in Inghilterra ha fatto da sostituta per Kate Moss.
Il cinema poi è un tripudio di bionde al top del successo, "nature" o artificiali che siano. Da Scarlett Johansson a Uma Thurman. Ma è soprattutto il mondo della musica a rilanciare ciclicamente il blonde power. E' recente il nuovo look di Alanis Morissette, la cantante canadese, che ha ammesso di aver scelto di schiarirsi i capelli per capriccio e di "adorare la sua nuova vita da bionda bomba del sesso, nonostante liniziale riluttanza del futuro marito, lattore Ryan Reynolds.
"Il biondo buca meglio il video", dicono da sempre gli esperti della telecamera. Lo dimostra il fatto che la chiarissima capigliatura alla Hunziker, va per la maggiore anche tra le star nostrane del piccolo schermo, dalla Marcuzzi alla Marini, platinata da sempre. C'è poi chi si fa i colpi di sole per illuminare una chioma irrimediabilmente castana, come Simona Ventura o Elisabetta Canalis, mora mediterranea che di recente si era presentata al pubblico con dei vaghi richiami al biondo.
Insomma potere alle bionde, secondo la vecchia regola dei cicli e dei ricicli.
Biondo è sexy, innegabile, e gli esempi non mancano, Marilyn Monroe ad aprire le fila di una lunga schiera di "sexy bomb" come Pamela Anderson, Gwen Stefani, Anne Nicole Smith, Shakira o Nicole Kidman.
Biondo è giovane, da piccoli in fondo, moltissimi bimbi hanno i capelli chiari, biondo è potere infine, una chioma bionda e ben curata non passerà mai inosservata!.
Sin in dall'antichità, come racconta Joanna Pitman nel suo libro "Tutto sulle bionde". Non è un caso se Afrodite, dea greca della bellezza, ribattezzata Venere dai romani, era rappresentata con una chioma lunga e bionda nelle immagini a lei dedicate. Il mito delle bionde è nato con lei. E proprio con l'avallo di Afrodite i capelli chiari diventarono non solo un segno inconfondibile di straordinaria bellezza, ma più esplicitamente un richiamo sessuale. La strada era segnata: il color oro si era insediato nei canoni classici della bellezza e del potere e la femminilità veniva celebrata con le chiome bionde.
Ogni epoca ha poi conferito un diverso significato alla "bionditudine". Da Petrarca (1304-1374) che elogiò le bionde chiome di Laura agli Anni '30, quando il culto del biondo si legò con quello della razza ariana nella Germania nazista, per arrivare alle icone hollywoodiane da Marlene Dietrich all'intramontabile Marilyn, che preferì tingere di biondo platino i suoi insipidi capelli castani.
E ciò continua ad accadere anche ai giorni nostri, fatti di star e dive che ci sorridono dalle riviste o dagli schermi piccoli e grandi incorniciate nelle loro immancabili chiome bionde.
Eppure l'annosa disputa "meglio bionde o more?" è sempre viva e destinata a non trovare via d'uscita. Gli uomini preferiscono le bionde, eppure spesso sposano le more.
Lo stereotipo della bionda-oca giuliva, tanto incarnato dalla diva Marilyn, sembra però superato da un pezzo, e gli ultimi vent'anni del secolo da poco concluso hanno visto il trionfo di donne bionde e brillanti. Decisamente grintose e di personalità.
Ci sono volute donne come la principessa Diana, affascinante e intelligentissima, o l'energica Sharon Stone in "Basic instinct", o la camaleontica rockstar Madonna, che negli anni '80 è diventata l'icona di una sensualità forte e decisa.
Brunette non disperate, gli studi lo dimostrano, anche se l'occhio cade prima sulle bionde, gli uomini continuano a vedere nelle more il prototipo della donna con cui dividere la vita.