L'Italia si ferma a un soffio dall'undicesima medaglia, ancora nello short track. Nella staffetta 5000 uomini Fabio Carta, Yuri Confortola, Nicola Franceschina e Nicola Rodigari si sono piazzati al quarto posto, col tempo di 6'48"597, dietro a Corea del Sud (oro con 6'43"376), Canada (argento con 6'43"707) e Stati Uniti (bronzo con 6'47"990). Solo il grande finale dell'americano Ohno ha escluso gli azzurri dal podio.
L'Italia era in finale perchè "avanzata" dopo una scorrettezza subita in semifinale, ma il quartetto azzurro nella finale a cinque dei 5.000 ha chiuso al quarto posto di un soffio alle spalle dagli Stati Uniti, lottando fino alla fine per il bronzo. Una medaglia che era alla loro portata. Alla fine a fare la differenza è stato Apolo Anton Ohno che, fresco dell'oro sui 500 metri, conquistata una mezzoretta prima, è riuscito a bruciare allo sprint Nicola Rodigari, soffiandogli il bronzo.
"Apolo andava troppo forte o ero io che andavo piano - dice Rodigari sorridendo - Non è bastato cambiare davanti a due giri dalla fine, perchè Apolo ha rimontato, dimostrando di essere il più forte". Sulla stessa linea d'onda anche Nicola Franceschina: "Apolo Ohno questa sera ha dimostrato che queste Olimpiadi non lo stavano mettendo in luce come meritava - dice lo staffettista azzurro - Ma anche noi possiamo essere soddisfatti nonostante il quarto posto e l'avanzamento in finale, perchè a parte le prime due eravamo lì, con gli altri, dimostrando che la medaglia di bronzo era alla nostra portata". Yuri Confortola aggiunge: "E' stata una bella gara giocata fino all'ultimo. Gli Stati Uniti ci hanno battuti perchè c'era un Apolo Anton Ohno che ha chiuso alla grande".