Sul caso AstraZeneca arriva a rassicurare Aifa: "Non è pericoloso" | In Italia quasi due milioni di vaccinati
Il Piemonte sospende la somministrazione di un lotto dopo il decesso di un docente. Ultimo weekend prima della chiusura da zone rosse: fioccano multe nelle grandi città
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Il Piemonte blocca un lotto di Astrazeneca dopo la morte di un docente che si era vaccinato, e Bologna si aggiunge alle altre Procure (dopo Catania, Trapani, Napoli, Siracusa e Bologna) che indagano dopo il decesso di un docente a dieci giorni dalla somministrazione del siero dell'azienda anglo svedese. Ma interviene Aifa che rassicura: "Non ci sono prove sulla pericolosità".
Sospensioni a scopo precauzionale - I blocchi come quelli operati dall'Unità di crisi piemontese o quelle della magistratura sono tutti a scopo precauzionale ma spingono Aifa a rassicurare: "c'è un'ingiustificato allarme sulla sicurezza del vaccino". La stessa azienda a fine giornata fornisce dati sull'affidabilità del siero. Sospeso in Piemonte il lotto ABV5811 per la morte di un professore di clarinetto da poco immunizzato, anche all'estero ci si interroga. Dopo lo stop di Danimarca, Norvegia e Islanda, oltre a Estonia, Lituania, Lettonia e Lussemburgo, oggi anche le autorità sanitarie dell'Irlanda hanno chiesto al governo di sospenderlo.
Palù: "Non farsi travolgere dall'emotività" - Rispetto ai vaccini "c'è molta emotività e lo ricordo già ai tempi dell'influenza" quando si sospese la vaccinazione "e poi si dimostrò che quelle morti non erano correlate", assicura Giorgio Palù, presidente dell'Aifa, l'Agenzia italiana del farmaco, che parla di "allarme ingiustificato". Garantisce la sicurezza del proprio vaccino anche l'azienda che parla "di 15 trombosi e 22 embolie su 17 mln vaccinati" in Europa e in Gb. Non c'è, insomma, "nessuna correlazione sinora dimostrata - aggiunge Palu' - se non una relazione temporale, tra la vaccinazione e l'evento nefasto".
Verso 2 milioni di immunizzati - L'Italia viaggia verso i 2 milioni di cittadini vaccinati con due dosi - i tre prodotti utilizzati finora prevedono tutti il richiamo -, poco più del 3% della popolazione, e nel report quotidiano sul sito del governo risultavano somministrate 180mila dosi in 24 ore, oltre la media dell'ultimo periodo. Sono i dati da cui parte il nuovo piano vaccinale presentato dal commissario all'emergenza Francesco Figliuolo. Lo sforzo promesso dal nuovo commissario dovrebbe portare al 60% di vaccinati entro il 28 luglio, all'80% entro il 20 settembre e al completamento della vaccinazione di massa il 29 ottobre. Il tutto appoggiandosi a migliaia di centri di somministrazione, stimati al momento in oltre 1.700 e dati in aumento.
Attesa per il vaccino made in Italy - In attesa di avere una produzione di vaccini sul territorio nazionale, come promesso dal ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti, per la quale si stima che ci vorranno tra gli otto mesi e un anno, la prossima settimana inizierà anche all'ospedale Santa Maria Goretti di Latina la sperimentazione di un vaccino italiano. E' Reithera, dal nome dell'azienda che l'ha sviluppato in collaborazione con l'Istituto nazionale malattie infettive (Inmi) Spallanzani di Roma.
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