cronaca

Udine, salvati speleologi ungheresi

I quattro recuperati con un elicottero

Sono concluse le operazioni di recupero degli speleologi ungheresi che da sabato scorso si trovano nelle grotte del Bila Pec, sul massiccio del Canin, in Friuli. I tecnici del soccorso alpino del Friuli Venezia Giulia scesi in grotta sono riusciti ad incontrare i quattro ungheresi per poi risalire. Quindi, con l'ausilio di un elicottero della protezione civile sono rientrati al campo base di Sella Nedea (Udine).

Il gruppo faceva parte di una spedizione che aveva raggiunto il Canin sabato scorso. I quatro non sanno della tragedia che ha colpito altri due loro colleghi, morti lunedì pomeriggio, travolti da una valanga che non ha dato loro scampo.

I soccorsi hanno accelerato le operazioni visto che sulla zona stava calando una fitta nebbia. Il timore era che si abbattesse una nuova ondata di maltempo con vento e neve umida col conseguente aumento di rischio valanghe.

I quattro esperti - tra i quali c'è un ungherese che da anni vive a Trieste - sono equipaggiati di tutto punto e hanno con sè viveri e scorte per poter rimanere sotto anche una settimana. Sono scesi di 200 metri fino al campo base che il gruppo ungherese ha allestito in un anfratto più ampio.

Intanto le salme dei due speleologi morti sono state composte nell'obitorio di Tarvisio (Udine) e sono a disposizione del magistrato. I quattro recuperati hanno invece già fatto rientro in patria. Il gruppo - si è appreso - era partito venerdì scorso e sabato aveva cominciato la discesa. Un gruppo doveva risalire lunedì, come è avvenuto, un secondo martedì mentre gli altri quattro venerdì. Ma le condizioni meteo non sono per nulla incoraggianti e per questo è stato deciso di intervenire. Il gruppo ungherese era alla ricerca di "riscrivere" i percorsi di alcune grotte del Canin profonde centinaia di metri e lunghe anche venti chilometri.