l'appello di una madre di napoli

"Mio figlio disabile ha il Covid: le persone più fragili abbiano la precedenza con i vaccini"

L'appello alle Istituzioni di una madre di Napoli che racconta tutte le difficoltà che sta affrontando

© Ansa

Il ritmo delle vaccinazioni in Italia aumenterà, ma intanto molti cittadini - anche anziani e fragili - sono costretti a stringere ulteriormente i denti per difendersi dal pericolo Covid in attesa del proprio turno. All'interno della famiglia Locatelli, che vive a Napoli, vi è un ragazzo di 27 anni disabile cognitivo in casa. La madre, Cristina, e il marito, devono ora affrontare anche la positività del ragazzo che, per il suo stato, impone conseguenze ancor più difficili nella vita quotidiana. La donna ha voluto spiegare le difficoltà che sta affrontando.

"L'incubo - ha spiegato Cristina - sei giorni fa, quando Lorenzo è risultato positivo, con una forte carica virale. Purtroppo, i ragazzi come lui vivono in uno stato emotivo spesso alterato e quindi, da quel momento, si è molto spaventato divenendo ancor più difficile da gestire: ha crisi di pianto, è disperato, teme che gli salga la febbre, ha paura di di stare male".

Il problema è che, in questa situazione, i genitori sanno di non poterlo affidare a nessun altro e che, prima o poi, nonostante tutte le precauzioni, saranno contagiati anche loro. "Lorenzo - ricorda la madre - non è in grado di osservare il distanziamento, né tutte le altre accortezze cui ci siamo abituati dall'inizio dell'epidemia. Noi gliele abbiamo insegnate una per una, ma non è possibile controllarlo in ogni momento e in ogni suo gesto". Impossibile, quindi, anche provvedere ad un suo ricovero in una struttura ospedaliera. "Non riusciamo neanche ad immaginarlo - conferma Cristina -. Dovrebbe essere rinchiuso in una stanza in isolamento, sedato e tenuto costantemente in stato di incoscienza: non lo desidera ovviamente lui e men che meno noi".

Dalla famiglia Locatelli, dunque, è arrivato un appello alle istituzioni affinché garantiscano maggior sostegno a categorie in situazioni come la loro: "Esistono persone più fragili di altre e crediamo che debbano avere la priorità sui vaccini. In fondo, non sono tanti quelli come loro. Aiutateci ad avere un po' più di serenità: famiglie come la nostra già normalmente ne hanno poca", ha concluso Cristina.