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L'Italia diventa rossa: in arrivo il decreto con le nuove misure anti-Covid

Salgono casi e ricoveri, terapie intensive sotto pressione in undici Regioni. I nuovi criteri per diventare "rossi" 

L'Italia sempre più "rossa": da lunedì la maggior parte delle Regioni sarà in lockdown, con le scuole di ogni ordine e grado in didattica a distanza; bar, ristoranti e negozi chiusi, possibilità di uscire da casa solo per esigenze lavorative e motivi di salute. A certificare il peggioramento della situazione i dati del monitoraggio settimanale. Venerdì il Consiglio dei ministri darà il via libera alle nuove misure anti-Covid.

I dati ufficiali arriveranno solo dopo la riunione della cabina di regia e la validazione da parte del Comitato tecnico scientifico, ma la tendenza era chiarissima tanto che diversi presidenti di Regione hanno annunciato loro stessi il passaggio in zona rossa.

Prima delle ordinanze che delineeranno la nuova mappa dei colori dell'Italia a partire da lunedì, il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini, il ministro della Salute Roberto Speranza e il Cts (presenti anche Miozzo, Brusaferro e Locatelli) incontreranno venerdì alle 9:30 le Regioni assieme ai rappresentanti di Comuni e Province: una riunione informale che servirà all'esecutivo per illustrare le misure che dovrebbero essere approvate, venerdì in tarda mattinata, dal Cdm con un decreto legge (e non un Dpcm), anche se in un primo momento si era ipotizzato un disegno di legge. La velocità con cui corre il virus ha obbligato il governo a scegliere un iter più veloce.

Le misure previste: stretta a Pasqua Nel provvedimento entrerà il criterio in base al quale con un'incidenza settimanale di 250 casi ogni 100mila abitanti si entra automaticamente in zona rossa - bocciato a gennaio dalle Regioni ma sul quale c'è una sostanziale condivisione in tutto il governo e la stretta per Pasqua come come fatto a Natale: tutta Italia in rosso dal Venerdì Santo al giorno di Pasquetta.

Fondazione Gimbe: il Covid avanza, terapie intensive sotto pressione in undici Regioni

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I nuovi criteri per diventare "rossi" Discussione ancora aperta invece sulla possibilità di abbassare la soglia dell'Rt con il quale si entra in zona arancione (ora è all'1) e sul coprifuoco anticipato. Speranza dovrebbe firmare le ordinanze dopo l'entrata in vigore del nuovo decreto legge e le misure scatteranno da lunedì: in zona rossa si andrà dunque con un Rt superiore a 1,25 nel valore inferiore o con un'incidenza di 250 casi ogni 100mila abitanti. Significa che alla Basilicata, Campania e Molise,  rosse da una settimana, si aggiungeranno quasi sicuramente Piemonte (Rt a 1,41), Lombardia (Rt a 1,3), Emilia-Romagna (incidenza oltre 400) , Friuli Venezia-Giulia (Rt a 1,3) e Marche (incidenza sopra 250) e, con ogni probabilità, Lazio e Veneto, che hanno un Rt sopra 1,25 e uno scenario in netto peggioramento, Calabria, provincia di Trento e Bolzano, che hanno un'incidenza sopra i 300 casi.

Coronavirus, le regole zona per zona

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Con dati al limite ci sarebbero invece Abruzzo e Toscana, che dovrebbero rimanere in arancione assieme ad Umbria, Liguria, Puglia e Valle d'Aosta. In queste sei Regioni rimarranno aperti gli esercizi commerciali mentre si potrà prendere il caffè al bar e mangiare a pranzo al ristorante solo in Sicilia e in Sardegna: la prima è l'unica Regione in zona gialla mentre la Sardegna per la seconda settimana consecutiva sarà in zona bianca, quella in cui sono previste la possibilità di aprire tutte le attività. Alle misure nazionali si affiancheranno poi quelle locali e saranno i presidenti di Regione a dover adottare le ordinanze quando province o comuni superano la soglia di 250 casi ogni 100mila abitanti.

In molti hanno comunque anticipato le indicazioni del governo. Dopo aver disposto il coprifuoco alle 19, prima grande città in Italia, il sindaco di Bari Antonio Decaro ha chiuso anche giardini e parchi pubblici, la stessa misura adottata da Vincenzo De Luca per tutta la Campania.

Aumenteranno anche i controlli Fino ad oggi le forze di polizia si sono concentrare ad evitare gli assembramenti nelle zone della movida e sulle grandi arterie stradali, non potendo certo controllare migliaia di cittadini che, coerentemente con la normativa in vigore, si spostavano all'interno di città e comuni, ma da lunedì potranno effettuare verifiche più mirate visto che la mobilità sarà di fatto molto ridotta. 

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