Covid, bozza del Piano vaccini: 242 milioni di dosi in Italia entro giugno 2022 | Possibile somministrazione sul posto di lavoro
Il documento strategico sarà valutato dalla Conferenza unificata Stato-Regioni. Restano le priorità per scuola, militari, polizia e comunità e per cinque categorie classificate per età e patologie
Coronavirus, proseguono le vaccinazioni in Italia
In Italia arriveranno 242 milioni di dosi di vaccino contro il coronavirus entro il secondo trimestre del 2022. E' quanto previsto da una tabella allegata alla bozza del Piano vaccini. 40,1 milioni di dosi saranno di AstraZeneca, 65,6 milioni di Pfizer, 26,5 milioni di Johnson & Johnson, 40,3 milioni di Sanofi/GSK, 29,8 di CureVac e 39,7 milioni di Moderna. Secondo il documento, sarà inoltre possibile vaccinare all'interno dei posti di lavoro.
Vaccini sul posto di lavoro - Secondo il documento strategico sarà valutato dalla Conferenza unificata Stato-Regioni, qualora le dosi di vaccino disponibili lo permettano, si potrà vaccinare all'interno dei posti di lavoro. Il tutto a prescindere dall'età, "fatto salvo che la vaccinazione venga realizzata in sede, da parte di sanitari ivi disponibili, al fine di realizzare un notevole guadagno in termini di tempestività, efficacia e livello di adesione".
Priorità per scuola, militari, polizia e comunità - Sono inoltre considerate prioritarie, a prescindere dall'età e dalle condizioni patologiche, alcune categorie. Si tratta di "personale docente e non docente, scolastico e universitario, forze armate, di polizia e del soccorso pubblico, servizi penitenziari e altre comunità residenziali".
Le altre categorie "protette" - Oltre alle priorità per gli over 80 e alcune categorie professionali, si aggiungono cinque categorie per età e patologie. Il testo prevede le seguenti linee: elevata fragilità (persone estremamente vulnerabili, disabilità grave); persone tra 70 e 79 anni; persone tra i 60 e i 69 anni; persone con comorbidità (presenza o insorgenza di una malattia accessoria durante il decorso clinico di una patologia oggetto di studio, ndr) sotto i 60 anni, senza la gravità riportata per le persone estremamente vulnerabili; persone sotto i 60 anni.
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