politica

Prodi:"La Tav si fa, punto e basta"

"E' una polemica fuori posto"

"La Tav si fa, punto e basta". Sono le parole di Romano Prodi da Madrid dove si trova per una serie di incontri e convegni. Quella innescata nell'Unione tra i favorevoli e contrari alla Tav in Val di Susa "è una polemica fuori posto - ha precisato Prodi - perché le grandi infrastrutture europee vengono portate avanti e tra queste c'è il Corridoio 5 e quindi la Lione-Torino".

"Il programma - prosegue il Professore - e' la base di un governo che dura 5 anni e sulle soluzioni specifiche molto dipendera' dai conti che ci lasceranno perche' il governo non ha tenuto in nessun conto gli equilibri economici".

A chi gli chiese se dunque sara' accolta la richiesta di Mercedes Bresso perche' la Tav sia integrazione del programma, prodi risponde: "No, perche' le speculazioni non hanno alcun peso ne' giustificazione".

L'intervento di Prodi arriva dopo due giorni di polemiche, con il sindaco di Torino Chiamparino e il presidente della regione Piemonte Bresso che si erano detti preoccupati perché nel programma dell'Unione presentato dal Professore non c'è un riferimento esplicito ai lavori. Verdi, Rifondazione e comunisti italiani hanno rivendicato questa lacuna come una loro vittoria indicando nell'ammodernamento della rete ferroviaria esistente la vera priorità del sistema di trasporti italiano.

"Conta quello che dicono Prodi e Fassino. Permane il problema di un pezzo dell'alleanza che non crede nel progetto e dovra' ricredersi", afferma la presidente della Regione, Mercedes Bresso. "E' stato un errore - ha ribadito - non citare la Torino-Lione nel programma dell'Unione. Dopo i chiarimenti di Prodi e Fassino, credo si possa considerare la questione chiusa. Ora bisogna evitare che diventi un dibattito nel centrosinistra".

Cosa che invece puntualmente avviene: "Sono stupito dalle dichiarazioni di Prodi che non tengono in considerazione quanto liberamente sottoscritto da tutta l'Unione nel suo programma. Nessuno mette in discussione la necessita' di potenziare il trasporto su rotaia sull'asse Est-Ovest (il cosiddetto Corridoio 5); che questo potenziamento debba avvenire proprio attraverso la realizzazione della linea ad Alta Velocita' e' invece il punto in discussione, lasciato aperto nel programma", afferma Paolo Ferrero, responsabile economia del Prc.

Subito replica Mauro Fabris (Udeur): "La vera vittoria nello scrivere il Programma dell'Unione e' stata ottenuta da chi come l'Udeur ha impedito che si scrivessero dei No per bloccare le opere gia' avviate come la Tav e il Mose. Logica vuole che non sia necessario dire si' a opere gia' avviate in un Programma di Governo. Eventualmente serve un No per fermarne il completamento. E il Mose come la Tav hanno gia' i cantieri aperti. E per di piu' sono opere gia' avviate da Governi di centro - sinistra".