Con la delusione dipinta in volto per la sconfitta contro la Juventus, che ha mandato definitivamente in fumo i sogni scudetto dell'Inter, Massimo Moratti se la prende con il reparto avanzato della squadra, vero tallone d'Achille negli ultimi tempi. "Ci è mancato un po' l'attacco, come al solito in questo periodo - ha spiegato il patron ai microfoni di Sky - Ma non parlo solo di Adriano: lì davanti non c'è solo lui...".
L'indomani del ko interno contro la Juventus, in casa Inter è tempo di processi. Se da un lato i giocatori se la prendono con Paparesta, Massimo Moratti ha individuato i maggiori responsabili. "A noi è mancato un po' l'attacco, come al solito" si è lasciato scappare il numero 1 di palazzo Durini. Sul banco degli imputati finiscono così Adriano e Martins, mai pericolosi nella sfida scudetto e autentica zavorra del gioco nerazzurro, che faticava a trovare sbocchi poiché i due là davanti non riuscivano mai a far salire la squadra o a liberarsi nell'uno contro uno.
Il brasiliano, che non segna da otto gare (Coppa Italia compresa), sta diventando sempre più un caso e, di conseguenza, un peso. Anche contro i bianconeri, punizione-gol giustamente annullata a parte, il bomber è sembrato lontano parente del giocatore ammirato in tante occasioni. Talmente abulico che Mancini lo ha tolto nel finale per far spazio a Recoba, che in una manciata di minuti ha fatto più dei due colleghi messi assieme, colpendo un clamoroso palo. Il suo amico e compagno Oba Oba Martins non se la passa meglio: per lui solo 6 gol in campionato (quanto Diana ed Almiron) e il rientro dopo la Coppa d'Africa peggiore non poteva essere. Arruffone e confusionario, solo raramente è riuscito con la sua velocità a impensierire la retroguardia dei Campioni d'Italia e l'intesa con Adriano sembra aver fatto un passo indietro. Un tragitto da "gamberi", come quello della squadra in queste ultime uscite: e il Milan è tornato a far paura per il secondo posto.