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Zoeggeler, come te nessuno mai

Quattro medaglie in quattro Olimpiadi

Non ha deluso e ha rispettato il pronostico Armin Zoeggeler, l'indiscusso re dello slittino. Con la vittoria sulla pista di Cesana, il campione altoatesino è diventato il primo italiano a conquistare 4 medaglie in altrettante Olimpiadi invernali. Una favola iniziata con un bronzo a Lillehammer 1994, proseguita con l'argento a Nagano nel 1998, impreziosita dall'oro di Salt Lake City 2002 e coronata dal bis di Torino.

"E’ andata bene - commenta a caldo Zoeggeler - Ho fatto quattro discese molto regolari, credo che sia stato questo il segreto della mia vittoria. Non ho mai perso la concentrazione, anche perché in questo sport se sbagli rischi di rovinare tutto, diciamo che se sbagli è tutto finito".

Dopo la prima giornata di gara eri primo, ma il russo era una reale minaccia a pochi millesimi di distanza, come hai vissuto il giorno prima della finale?
"La pressione è stata tantissima. La sera prima della finale abbiamo visto il video delle gare appena fatte insieme al Ct Marco Andreatta per cercare di capire quali erano i margini di miglioramento, in partenza poteva fare meglio e infatti, allo start, ho guadagnato due centesimi".

Anche adesso che hai vinto l’oro olimpico non tradisci nessuna emozione, non sei contento?
"E’ molto bello. Ancora non ci credo, mi sento come intontito. Credo che questa sia stata la gara più dura della mia carriera. Il Russo era molto forte e molto veloce, a pochi millesimi di distanza, per non perdere niente ho affrontato l’ultima discesa stando tutto in avanti".

Dopo la gara hai ricevuto due telefonate: il premier Berlusconi e il presidente Ciampi: cosa ti hanno detto?
"Si sono congratulati entrambi".

Tutti dicono che sei il migliore, tu cosa ne pensi?
"Non mi sento il migliore e non ho mai detto di esserlo, questo è quello che scrivono i giornali. Una frase del genere non è mia uscita dalla mia bocca".

Hai 32 anni, pensi di ritirarti o di proseguire ed andare Vancouver nel 2010?
"In realtà non ci ho ancora pensato, si vedrà nelle prossime settimane"

A chi dedichi questa vittoria?
"Alla mia famiglia"

Raggiante anche il ct Andreatta: "Ha vinto il migliore - ha dichiarato - Alleno Armin dal 1996 e credo che questa sia stata la più sofferta delle sue vittorie".

Nell’ultima discesa Armin era l’ultimo a scendere e ha dovuto aspettare a lungo prima della prova; come ha vissuto quei momenti?
"Era calmo, tra le tre e le quattro del pomeriggio è tornato al villaggio olimpico di Cesana per fare un piccola merenda".

Come ha affrontato il giorno prima della gara finale?
"C’era molta pressione, perché gareggiava in casa. Per questo abbiamo deciso di isolarlo ed evitare i contatti con la stampa prima della finale. La sera prima ha studiato il video delle prime due gare con la massima concentrazione, per capire dove poteva migliorare".

Qualcuno rimprovera ad Armin di essere un uomo di poche parole…
"Un uomo pieno di qualità umane, credo questa sia una di quelle".

Ora come festeggerà?
"Con gli amici e tutto il team italiano, i tecnici eccetera…".

Pensa che continuerà a gareggiare?
"Certo che continuerà, sono sicuro che andrà avanti".

Anna Marullo