Cade il limite massimo di età per l'utilizzo del vaccino anti-Covid di AstraZeneca. Dopo Gran Bretagna, Francia, Germania e Belgio, anche l'Italia ha dato il via libera ufficiale al suo impiego nei soggetti con più di 65 anni, escludendo però gli "estremamente vulnerabili" per particolari patologie. Intanto La presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen ha detto che se l'azienda non rispetterà i patti lo stop all'export rimarrà.
Le nuovi indacazioni sull'uso del vaccino AstraZeneca sono contenute in una circolare del ministero della Salute che chiarisce come l'estensione d'uso di basi su "ulteriori evidenze scientifiche resesi disponibili" e che "non solo confermano il profilo di sicurezza favorevole ma indicano che, anche nei soggetti di età superiore ai 65 anni, la somministrazione del vaccino è in grado d'indurre significativa protezione sia dallo sviluppo di patologia indotta da SarsCov2 sia dalle forme gravi o addirittura fatali di Covid-19".
Tale indicazione non si applica però agli "estremamente vulnerabili" per particolari condizioni di immunodeficienza primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici o per patologia concomitante che aumenti considerevolmente il rischio di sviluppare forme fatali di Covid. In questi soggetti si conferma dunque l'indicazione a un uso preferenziale dei vaccini a RNA messaggero, ovvero quelli di Pfizer e Moderna. Quanto alla tempistica della seconda dose, come già indicato nella circolare ministeriale del 10 febbraio che ha recepito le indicazioni dell'Agenzia italiana del farmaco, il richiamo dovrebbe essere somministrato nel corso della 12esima settimana (da 78 a 84 giorni) e comunque a una distanza di almeno 10 settimane (63 giorni) dalla prima dose.
Con le massicce nuove consegne previste dal primo aprile - 50 milioni di dosi come annunciato dal ministro della salute Roberto Speranza - e grazie alla possibilità di utilizzare AstraZeneca anche sugli anziani, la campagna vaccinale potrà dunque avere, come auspicato, una decisa accelerazione. Intanto all'hub di Pratica di Mare sono arrivate 684mila dosi che da martedì saranno distribuite tra le varie Regioni.
Altro fronte sul quale il governo punta, oltre al rispetto dei contratti già in essere per l'approvvigionamento di dosi, è quello della produzione interna. Per questo il ministro Giorgetti ha firmato un decreto "per liberare immediatamente 200 milioni" per interventi di ricerca e riconversione industriale per la produzione dei vaccini, fondi che si affiancano alle ulteriori risorse previste nel decreto sostegni per la creazione del "Polo per la vaccinologia e farmaci biologici". Giorgetti ha anche nominato Giovanni Tria, già ministro dell'economia, consulente economico sul dossier vaccini per la parte che riguarda la produzione industriale nazionale e i rapporti con l'Ue.
Nel frattempo lo scontro tra la Ue e AstraZeneca continua. "Ci aspettiamo - ha spiegato la presidente Von der Leyen - che AstraZeneca accresca i suoi sforzi per distribuire più dosi in Europa e si metta in pari. Questo sarà il benchmark" per stabilire "se ci sarà esportazione anche da altri Paesi" dopo il blocco della settimana scorsa dall'Italia di 250mila vaccini in partenza per l'Australia. La leader europea ha in particolare sottolineato "il sostegno alle decisioni dell'Italia" di Mario Draghi. "Da quanto vediamo AstraZeneca sta distribuendo al di sotto del 10% di quanto pattuito per il primo trimestre nell'Unione. Perciò - ha rimarcato - pieno sostegno e allineamento con l'Italia". Quella di non autorizzare l'export "è stata una decisione consensuale".