Saranno capaci di "ricordare", gli abiti del futuro, conservando la memoria delle condizioni fisiche di chi li indossa, e saranno dotati di intelligenza, capaci di rilevare pericoli nell'ambiente circostante e raccogliere informazioni in situazioni estreme: sono gli abiti che saranno realizzati nell'ambito del progetto europeo "Proetex" di cui l'Italia si occupa del coordinamento.
I tessuti intelligenti sono basati su micro e nanotecnologie che permettono di integrare componenti elettronici, antenne e sensori direttamente nei tessuti e nelle fibre tessili. Sono pensati soprattutto per il personale che lavora in situazioni di emergenza, come i vigili del fuoco. Saranno, infatti, in grado di aiutare gli operatori di soccorso durante le loro missioni: potranno monitorare il loro stato di salute e di affaticamento attraverso la registrazione di molti parametri fisiologici come il battito cardiaco, il ritmo della respirazione, la postura, ma anche la composizione di sudore e del sangue per valutare il livello di stress e la disidratazione.
Contemporaneamente i futuri abiti hi-tech comunicheranno con un centro ricevente che potrà seguire tutti gli operatori in azione e intervenire in caso di pericolo. Il progetto, con un finanziamento di 12 milioni di euro durerà 4 anni e vi partecipano 23 partner, fra cui centri di ricerca, industrie tessili e biomedicali e utenti finali come il centro di ricerca della Protezione Civile italiana, EUCENTRE e il corpo dei pompieri di Parigi che indosseranno e testeranno i capi. Non è escluso che i nuovi tessuti potranno essere applicati in futuro anche a campi più comuni, come lo sport o la salute.
Dopo questo primo passo, l'obiettivo di ProTEX è creare componenti elettronici già in forma di fili, flessibili e resistenti. A questo punto proprio come combinando fili di colore diverso si ottengono stoffe differenti, si potranno creare tessuti in grado di svolgere funzioni complesse a partire da singole fibre dotate
di una di funzione".