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Football, gli ex Redskins di Washington danno l'addio alle cheerleader

Dalla prossima stagione ci sarà un dance team misto, quindi anche con dei veri e propri ragazzi pon pon

Rivoluzione a Washington. La locale squadra di football americano, che gioca nella Nfl, e si chiamava Redskins con tanto di pellerossa come stemma prima di essere costretta ad abbandonare nome e simbolo in nome del politically correct, ora cambia un'altra tradizione di questo sport. Dalla prossima stagione, abolirà le cheerleader e darà invece vita a un dance team misto, quindi anche con dei veri e propri ragazzi pon pon.

 

La decisione di sciogliere le "First Ladies of Football", ovvero il gruppo delle cheerleaders di Washington, è stata presa anche a seguito a uno scandalo di molestie sessuali, rivelato dal "Washington Post", nei confronti di 15 donne che, a vario titolo, lavoravano nella franchigia, fra le quali varie cheerleaders.

Così a Washington hanno preso lo spunto da questa vicenda per dare un altro segnale, dopo quello contro il razzismo manifestatosi (sotto la spinta di parte dell'opinione pubblica e alcuni sponsor) con la decisione di abolire il nome Redskins, questa volta in nome dell'inclusione.

Non si tratterà comunque di una prima volta in assoluto nella Nfl, perché un paio di cheerleader uomini in passato sono stati utilizzati dai Los Angeles Rams e nel Super Bowl del 2019. A Washington invece il loro numero sarà sicuramente superiore. "Vogliamo ridisegnare l'immagine dell'intrattenimento per i fan che verranno alle nostre partite - ha spiegato la neo-dirigente di Washington Petra Pope, che ha lavorato a lungo nella Nba occupandosi di entertainment - . Vogliamo essere maggiormente inclusivi, un'entità più completa, perché grazie all'apporto degli uomini saremo in grado di fare molte più cose, con più forza, e ciò cambierà quello che c'è stato finora. Le nostre coreografie saranno molto diverse rispetto al solito".

Avendo abolito le cheerleaders, la franchigia della capitale Usa ha annunciato anche che non verra' piu' prodotto il calendario delle ragazze pon pon che, ogni anno, faceva registrare un notevole successo di vendite. Ma in nome del politicamente corretto è meglio rinunciare anche a questo

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