Migliora l'economia italiana, ma la strada resta in salita secondo il Fondo Monetario Internazionale. Gli esperti dell'Fmi dicono che il Pil dovrebbe riprendere quota finalmente quest'anno: dopo una crescita ferma allo 0,1% nel 2005, il 2006 segnerà un rialzo della produzione dell'1,5%. Resta però alta l'attenzione su deficit e debito, sempre troppo elevati.
L'organizzazione di Washington, nel suo annuale "article 4", precisa però che, "nonostante il miglioramento delle prospettive cicliche, le tendenze di medio periodo rimangono problematiche: la crescita potenziale è stimata all'1,25% poichè lo scarso aumento della produttività e gli alti costi domestici hanno condotto a una stabile erosione della competitività e delle quote di export".
E a preoccupare sono anche i conti pubblici. Secondo l'Fmi, il governo non avrà problemi a certificare la chiusura del 2005 con un rapporto tra deficit e Pil al 4,3% come preventivato. Tutta aperta resta invece la partita per il 2006: l'esecutivo prevede un indebitamento al 3,5%, ma per ora Washington ci vede in zona 3,9%. E anche il debito si manterrà sopra il 108%, al 108,3 contro il 108,7% del'anno scorso. Per questo, scrive il Fondo, "la priorità della politica economica deve essere quella di assicurare credibilità agli obiettivi di aggiustamento dei conti" concordati in sede europea. Con l'auspicio che la coalizione che uscirà vincente dalle elezioni di aprile si impegni a portare il bilancio in equilibrio "entro il 2010, prima della fine prossima legislatura". Stabile al 2,3% l'inflazione. In calo al 7,8% dopo l'8,1% dell'anno scorso la disoccupazione.