Sei tifosi della Roma sono stati indagati dalla magistratura per l'esposizione di striscioni di carattere nazista apparsi il 29 gennaio scorso in occasione della partita contro il Livorno. I reati presi in esame si riferiscono, tra l'altro, alla violazione di norme sulla discriminazione razziale e all'aver agito con il volto coperto. Le iscrizioni sono state compiute dai pm Elisabetta Ceniccola e Vittoria Bonfanti.
I sei tifosi della Roma, in particolare, sono stati iscritti nel registro degli indagati per violazione dell'articolo 3 della legge 654/75 che punisce chiunque diffonda idee fondate sulla superiorità o sull'odio razziale o chi istiga in qualsiasi modo alla discriminazione. Inoltre, ai sei si contesta la violazione dell' articolo 2 della legge 122/93 che vieta l'accesso ai luoghi pubblici dove si svolgano competizioni agonistiche con emblemi o simboli che richiamino l'odio razziale.
Agli indagati, infine, si contesta di aver agito con il volto coperto. Le iscrizioni sono state compiute oggi pomeriggio dai pm Elisabetta Ceniccola e Vittoria Bonfanti. I due magistrati avevano aperto il fascicolo processuale dopo aver ricevuto un rapporto della Digos sui fatti di Roma-Livorno. Successivamente, in una riunione con il procuratore Giovanni Ferrara, sono state decise non solo le iscrizioni nel registro degli indagati, ma anche le modalità di sviluppo degli accertamenti.