Sono terminate le riprese, durate dieci settimane, de "La mano di Dio" il film di Marco Risi che racconta la vita di Diego Armando Maradona. La pellicola ripropone tutta la storia epica del Pibe: l'ascesa, la caduta, i trionfi ed i tonfi. Scena centrale del film, nel quale Diego è interpretato da Marco Leonardi, è il gol all'Inghilterra ai mondiali di Messico '86. L'ultimo ciak è stato girato sabato al "San Paolo".
Campione inimitabile dentro e fuori dal campo, uomo geniale e fragile spesso sottoposto a pressioni enormi ed insopportabili. I sogni di un ragazzino che vuole giocare un mondiale e diventare campione del mondo, l'ascesa, la caduta, i trionfi ed i tonfi del più grande di tutti, sono pronti ad essere portati sul piccolo schermo per far rivivere, ancora una volta, le gesta inimitabili del Pibe de Oro, capace di conquistare una città, Napoli, che ancora oggi lo adora.
"La mano di Dio" è il film con il quale Marco Risi ha ripercorso le tappe della vita di Diego Armando Maradona, dal lato migliore, alle prodezze di calciatore, fino alla sfera privata, quella di un uomo che ha condotto una vita sempre sul filo, ma sempre rimasto coerente con se stesso. Nel film si vedrà Maradona con la faccia, straordinariamente somigliante, di Marco Leonardi che intrepreterà il Diego adulto, ma verranno riproposti anche filmati d'epoca come l'inimitabile gol contro l'Inghilterra a Messico '86, che sarà la scena centrale della pellicola. Dieci settimane di riprese di cui nove a Buenos Aires ed una a Napoli, per meglio conoscere e studiare il personaggio di Diego bambino, quello che si presentò al provino con le "cebollitas" dell'Argentinos Junior palleggiando di destro e di sinistro di tacco e di ginocchio a 14 anni.
Insomma, un Maradona a trecentosessanta gradi, un Diego a giusta misura di quello reale. L'ultima scena del film è stata girata sabato al San Paolo di Napoli, quella che ripropone il Diego nella città partenopea al suo arrivo, quando palleggiò con il mondo e quando iniziò a conquistarlo.