"Dieci". Un numero simbolico per Annalisa perché se nel brano con cui è in gara al Festival di Sanremo dieci sono i tentativi che fa un amore per sopravvivere, dieci sono anche gli anni di carriera della cantante. Che li festeggia con un repack dell'album "Nuda" in cui ci sono 6 brani in più tra inediti e rivisationi e dove in copertina Annalisa è nuda veramente. "Non è una provocazione estetica - dice -. E' un messaggio: una volta che sei libero lo sei del tutto e puoi fare quello che vuoi".
Un "Dieci" che ad Annalisa sta portando decisamente bene contando che dopo tre serate di Festival si trova al secondo posto, prima tra le artiste donne. Oltre a questo in "Nuda10", in uscita il 12 marzo, ci sono gli inediti “Eva+Eva”, “Amsterdam” feat. Alfa e “Movimento Lento”, e due rivisitazioni di brani del passato quali “Alice e il blu” e “Il mondo prima di te” con il feat. Di Michele Bravi. Nella versione digitale ci sarà anche la cover che verrà presentata il giovedì sera sul palco dell’Ariston de "La musica è finita" di Ornella Vanoni.
"'Dieci' è nata a marzo/aprile dell'anno scorso, nel periodo del primo lockdown - racconta -. Nella sua primissima versione era figlia della voglia di raccontare questo sentimento di forza. Rendersi conto che le cose cambiano, a tutti i livelli, sia personale che lavorativo non significa che bisogna mollare. Bisogna solo assecondare il cambiamento è trovare il modo di riequilibrarsi".
E quando si è trasformata in una canzone d'amore?
Più tardi. E quando mi sono accorta che poteva essere un bel pezzo da presentare al Festival il cerchio si è un po' chiuso e l'ho tenuto apposta fuori dal disco "Nuda" perché volevo provare a presentarla. Ora mi ritrovo a Sanremo in concomitanza con questi dieci anni di carriera che per me sono un piccolo grande traguardo.
Se guardi al percorso che hai fatto qual è la cosa che ti rende più orgogliosa?
Sono orgogliosa di aver sempre cercato di fare meglio. Provo costantemente a fare musica nel modo migliore possibile, cercando di valorizzarmi. Cerco di dire delle cose che mi risolvono e allo stesso tempo creano uno specchio con chi mi ascolta. Ho sempre cercato di farlo con molta onestà. Provare a fare del proprio meglio non significa che ci sia sempre riuscita, la ciambella non riesce sempre con il buco. Però ci ho sempre provato.
In cosa sei maggiormente cresciuta?
Difficile guardarsi da fuori e giudicarsi. Di sicuro è stato importante riuscire a dipendere meno dai giudizi degli altri per poter andare per la propria strada. Riuscire a disinteressarmi un po' di più delle aspettative del mondo esterno mi ha fatto crescere e imparare cose. Ho potuto buttarmi nel vuoto e fare cose diverse da quelle che ho sempre fatto.
© Ufficio stampa
Quando parli di dipendenza dal giudizio degli altri ti riferisci all'ambito personale o artistico?
Entrambi. Quando ti senti a posto con te stessa, perché finalmente hai trovato il tuo modo di comunicare e di essere, a quel punto ti senti anche più forte e puoi decidere o meno se farti influenzare dagli altri. Possono esserci situazioni in cui è giusto ascoltare, quando qualcuno può illuminarti. Ma altre volte è giusto credere in se stessi.
Anche la copertina del nuovo album è figlia del sentirsi più forte e del non dare peso al giudizio altrui?
Se è arrivata adesso c'è una ragione. Qualche anno fa non l'avrei fatta, anche lo scegliere di mostrarmi così fa parte di un percorso. Qualche mese fa è uscito "Nuda". Con la prima copertina volevo mettere l'accento sul contenuto, ovvero una nudità metaforica legata alla liberazione da sovrastrutture e da filtri che spesso usiamo per proteggerci e nasconderci.
E con questa?
Ho voluto aggiungere un altro aspetto e chiudere il cerchio. Quando ti senti libera da queste sovrastrutture e quindi dal giudizio degli altri, allora sei libera di fare quello che vuoi. E questa copertina ne è la prova.
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E' stata una tua idea?
Assolutamente mia. Non me l'avrebbero proposta. Una cosa così o la vivi e la vuoi fare tu o non se ne parla. Anche perché ci tengo a sottolineare che non si tratta di una provocazione estetica. E' un messaggio: una volta che sei libero lo sei del tutto e puoi fare quello che vuoi.
Tra gli altri brani nuovi presenti nel repack di "Nuda" c'è la versione de "Il mondo prima di te" cantata con Michele Bravi.
Quella e "Alice e il blu" sono due brani legati al passato che mi andava di inserire in questa versione del disco per mettere la ciliegina sulla torta e ricordarsi simbolicamente tutto quello che è successo in questi dieci anni. In particolare quella versione de "Il mondo prima di te" è legato al nostro duetto a Sanremo del 2018. Molti ci avevano chiesto di incidere quella versione e alla fine lo abbiamo fatto.
Invece per i duetti di quest'anno hai presentato "La musica è finita" di Ornella Vanoni. In un periodo come questo un titolo dalla forte valenza simbolica...
Sì, infatti l'ho scelta per la grande eleganza del pezzo così come quella della sua interprete. Ma soprattutto è un'occasione per dire che la musica in realtà non è finita. Semplicemente si sta evolvendo, come tante altre cose. Non bisogna mollare, troveremo nuovi spazi. Spero che i tempi vadano in una versione luminosa e si possa tornare il prima possibile ai concerti nei club, nei teatri e negli stadi.
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