Elezioni amministrative, si va verso il rinvio per il Covid
Cresce l'ipotesi dello slittamento a dopo l'estate, tra settembre e ottobre, di tutte le elezioni che si terranno da qui a fine giugno
L'allerta Covid è alta, per questo nel governo cresce l'ipotesi del rinvio a dopo l'estate di tutte le elezioni che si terranno da qui a fine giugno: le Regionali in Calabria dell'11 aprile, le suppletive a Siena, le amministrative che si terranno in circa 1.200 Comuni. Tra questi metropoli come Roma, Milano, Napoli, Torino. Il rinvio è sul tavolo del titolare del Viminale Luciana Lamorgese. L'istruttoria è stata conclusa, manca il decreto legge necessario per concretizzare lo slittamento, che potrebbe cadere tra settembre e ottobre con l'ipotesi di una sola data per Regionali calabresi e Comunali. Il decreto potrebbe arrivare in Consiglio dei ministri già giovedì o nei prossimi giorni.
Servirebbe l'informale ok dei segretari dei partiti, si spiega in ambienti ministeriali. Il rinvio potrebbe fare meno comodo a quelle forze date dai sondaggi in costante ascesa. "Ma pensare a un voto e ai comizi che lo precedono, in un momento in cui si paventa una zona rossa nazionale sarebbe illogico", spiega una fonte di maggioranza. E il tempo stringe. Per le Regionali in Calabria il governo deve varare il dl entro la metà di marzo. Per le amministrative entro la fine di aprile. Più facile allora che si attui un rinvio "erga omnes" delle prossime tornate elettorali.
Ci sono, inoltre, due appendici a rafforzare la possibile mossa del governo. La prima è la scuola: ulteriori rallentamenti del calendario a causa dell'organizzazione dei seggi andrebbero a danneggiare uno dei settori più colpiti dalla pandemia. La seconda fa riferimento alle parole con cui il presidente Sergio Mattarella, annunciando il conferimento dell'incarico a Draghi, sottolineò il rischio epidemiologico di un ritorno al voto in primavera. Parole che un qualsiasi partito di maggioranza avrebbe difficoltà, con la curva dei contagi in ascesa, a contraddire.
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