A sole 48 ore dalla visita di Papa Francesco in Iraq sale la tensione per il primo viaggio del Pontefice nella terra di Abramo: "Da tempo - ha detto - desidero incontrare quel popolo che ha tanto sofferto, incontrare quella Chiesa martire". Sarà un pellegrinaggio di tre giorni non facile: a pochi giorni dal raid Usa in Siria, infatti, dieci missili sono stati lanciati nella provincia dell'Anbar per colpire una base militare americana.
E' la prima missione di Francesco all’estero dal Giappone del novembre 2019, prima della pandemia ed è molto probabile che il Papa userà l'auto blindata, vista la pericolosità della zona. "Dopodomani Dio volente mi recherò in Iraq per un pellegrinaggio di 3 giorni - ha detto Francesco - Nella terra di Abramo insieme con altri leader religiosi faremo un altro passo avanti nella fratellanza tra credenti. Vi chiedo di accompagnare con la preghiera questo viaggio apostolico perché possa svolgersi nel migliore dei modi e portare i frutti sperati".
Una visita storica, voluta da tempo e a tutti i costi, nonostante il Covid e il terrorismo interno, tanto attesa dalla comunità cristiana irachena: l’1,5% dei circa 39 milioni di abitanti, una minoranza perseguitata che ha subito massacri dell’Isis.
"Il popolo iracheno ci aspetta - ha detto Francesco al termine dell'udienza generale - aspettava san Giovanni Paolo II, al quale è stato vietato di andare: non si può deludere un popolo per la seconda volta. Preghiamo perché questo viaggio si possa fare bene".
Il programma. Sabato il Papa si trasferirà prima a Najaf, la città santa dei mussulmani sciiti, per l’incontro con il grande ayatollah Sayyid Ali Al-Husaymi Al-Sistani e quindi volerà a Nassiriya, per l’incontro interreligioso presso la Piana di Ur dei caldei, luogo simbolo delle religioni monoteiste, da dove secondo la tradizione partì Abramo verso la terra promessa. Domenica a Mosul, per la preghiera di suffragio per le vittime della guerra. Poi partirà in elicottero per Qaraqosh, per la visita alla comunità cristiana locale. Nel pomeriggio ancora trasferimento a Erbil, dove il Pontefice celebrerà la messa: lo stadio ha una capienza di 30mila persone e i biglietti dati per i partecipanti sono 10mila.
Da tempo desidero incontrare quel popolo che ha tanto sofferto, incontrare quella Chiesa martire". Così il Papa prima della visita storica, che è attesa dalla comunità cristiana irachena che cerca di ricompattarsi dopo le persecuzioni dell'Isis che nel 2014 l'aveva cacciata dalla piana di Ninive. Per accogliere il Papa fervono i lavori: una lotteria tra i fedeli ha assegnato i posti nella chiesa dell'Immacolata Concezione di Qaraqosh, 30 km a sud di Mosul, dove Papa Bergoglio terrà la messa domenicale.
"Nella terra di Abramo con gli altri leader religiosi - aggiunge il Pontefice - faremo un altro passo avanti nella fratellanza tra i credenti. Vi chiedo
d'accompagnare con la preghiera questo viaggio perché possa svolgersi nel migliore dei modi, portare i frutti sperati. Il popolo iracheno ci aspetta. Aspettava S. Giovanni Paolo II quando è stato vietato di andare: non si può - sottolinea inoltre il Papa - deludere un popolo per la seconda volta. Preghiamo perché questo viaggio si possa fare bene".
Intanto a Erbil si prepara lo stadio locale che potrà contenere 10mila spettatori.